La provincia di Arezzo si trova al centro di un preoccupante dibattito riguardo all’introduzione di teorie legate all’Agenda 2030 e alle cosiddette “teorie gender” all’interno dei nostri istituti scolastici.
Recenti eventi a San Giovanni Valdarno, e discussioni in corso in Valtiberina a Sansepolcro, sollevano serie preoccupazioni per il futuro dei nostri figli.
Queste proposte, promosse da associazioni vicine al sistema politico del PD e approvate in alcuni consigli comunali, sembrano avanzare con il beneplacito dell’assenza di un’opposizione ferma da parte di tutte le forze politicamente rappresentate.
È inaccettabile che direttive imposte da organismi sovranazionali ricadano sulla nostra comunità educativa, bypassando il legittimo dibattito democratico e le priorità delle famiglie.
Democrazia Sovrana e Popolare si oppone fermamente a questa imposizione ideologica che mira a influenzare le istituzioni scolastiche.
Crediamo fermamente che la scuola debba essere un luogo di apprendimento e crescita, al riparo da agende predefinite che non tutelano primariamente gli interessi dei bambini e delle loro famiglie.
La tutela dei più piccoli e il rispetto della loro crescita naturale devono rimanere al centro della nostra azione politica e sociale. Chiediamo trasparenza e un coinvolgimento autentico delle famiglie in ogni decisione che riguardi il percorso educativo dei loro figli.
DSP Democrazia Sovrana Popolare Arezzo

