“DeguStazione”: la proposta di Parco Agroalimentare e Stazione AV rimasta inascoltata

di Andrea Giustini

Grazie alla petizione lanciata da Matteo Galli su change.org, la costruzione di una Stazione Alta Velocità è oggi questione nota e dibattuta a livello locale. Ma come Arezzo Web ha recentemente ricordato, già nel 2015 se ne parlava: le regioni Umbria e Toscana avevano messo su un Tavolo Tecnico per valutare quale fosse il sito migliore dove installarla. Ben pochi tuttavia sanno che esiste un progetto ancora precedente a tutto ciò, proposto per la prima volta addirittura nel 2009 ma rimasto per lo più inascoltato dalle istituzioni. Si tratta di “DeguStazione”, dell’architetto aretino Vincenzo Sorge.

Come lascia ben intendere il nome, unendo le parole “degustazione” e “stazione”, non parliamo solo di un progetto di Stazione Alta Velocità per Arezzo, alternativo, come vedremo, alle altre soluzioni più volte trattate. Ma anche e soprattutto dell’idea di un Parco Agroalimentare ed Enogastronomico all’interno della stazione: un modo intelligente per unire il futuro dei trasporti a quello delle eccellenze del centro Italia, ed a costo zero per lo Stato.

“DeguStazione” fu inizialmente presentata da Vincenzo Sorge al Comune di Arezzo in data 7 gennaio 2009, e più volte reiterata. Una seconda volta nel 2019, come Osservazione alla variante del Piano Strutturale. << Non ho mai ricevuto risposta – ha dichiarato l’architetto alla redazione di Arezzo Web – (escluso la risposta positiva al Piano della mobilità, e la  risposta negativa alla mia Osservazione del 2019) >> . Nel 2015 poi, quando le Regioni Toscana e Umbria collaborarono per individuare il sito più adatto a Medio Etruria, Sorge inviò la sua proposta al Tavolo Tecnico. In questo caso la risposta fu solo che le Ferrovie dello Stato avrebbero ricevuto tutto il materiale e infine valutato, ma ne seguì solo silenzio.

Medio Etruria nella Visione di Sorge

Il punto da cui partiva la proposta di Sorge, fondamentale, era il luogo dove costruire la Stazione Alta Velocità. Non Rigutino, e nemmeno Frassineto, ma la zona di Ristradella.

Loc. Ristradella, tratto dalla Relazione dell’arch. Sorge

Questo perché, come si vede, vi è un’area dove le massicciate delle linee Lenta e Veloce rimangono parallele e distano solo un centinaio di metri: lo scambio ferro-ferro necessario alla Stazione sarebbe quindi molto agevole. Ma anche perché di lì, sin dal 2003, era stato previsto il passaggio del nuovo tratto di strada San Zeno-Rigutino, variante alla SR 71, ad oggi ancora non costruito.

Ai lati, in rosso, le due linee; in bianco la variante SR71; in giallo l’area del Parco/Stazione

Tale seconda caratteristica renderebbe quell’area di Ristradella ottima anche per lo scambio intermodale con l’automobile. Ma su questo, il progetto dell’architetto era anche più ambizioso. L’idea era non fermarsi alle sole modalità di viaggio treno e auto, ma trasformare Medio Etruria in un modernissimo Hub Intermodale, capace di offrire 9 modi diversi di viaggiare e ben 72 possibilità di scambio intermodale. Nella stazione di Sorge, un passeggero potrebbe scegliere di usare:

  • le Vie Verdi, ovvero le modalità di viaggio a piedi, a cavallo, in bicicletta
  • le Vie Aeree, per mezzo di un elicottero
  • le Vie su Gomma, con l’auto privata o l’autobus
  • le Vie su Ferro naturalmente, con il treno a bassa velocità (una metropolitana di superficie), il treno a media velocità (Intercity) e quello ad alta velocità (Frecciarossa o Italo)

All’interno della stazione, ciascuna di queste nove modalità di viaggio avrebbe poi un suo spazio dedicato, con attività di ristorazione, rimessaggio, deposito bagagli e quant’altro. Tutto il necessario per rendere la modalità scelta dal viaggiatore funzionale e attraente, e l’esperienza di viaggio piacevole. Le Vie Verdi, ad esempio, avrebbero una walking-stazione, una ciclo-stazione ed una ippo-stazione, con attività di noleggio e acquisto di attrezzature inerenti, nonché collegamenti con infrastrutture varie: al sentiero della Bonifica e alla rete escursionistica del CAI, per la modalità a piedi. Alla Ciclopista del Sole per la modalità in bicicletta. Infine, alla via della Transumanza e a ippovie varie fra Toscana e Umbria, per la modalità a cavallo.

Il Parco Agroalimentare ed Enogastronomico del Centro Italia

Parlando ora nello specifico della struttura: la prima cosa da dire a riguardo è che il progetto è ipotetico, quindi non definitivo e suscettibile a modifiche. Quello presentato nel 2009, che guarderemo qui, espone l’ipotesi più ampia. Proponeva di costruire il Parco/Stazione fra le due massicciate della linea Lenta e Veloce, in un’area di terreno di 400 metri per 50. Il volume totale del complesso edificato si aggirerebbe sui 50.000 metri quadri, distribuiti su 5 piani diversi (dal basso: interrato, piano terra, primo, secondo, terzo piano).

Frontale del complesso: ai lati i binari e le corsie, al centro il Parco

Come mostra l’immagine, i binari della linea Lenta e Veloce si troverebbero al Primo Piano, agli estremi destro e sinistro della struttura. Poco sotto, al Piano Terra, correrebbero invece le corsie della nuova SR 71. Assieme, si vede, strada e binari circonderebbero il Parco/Stazione come in un abbraccio, che rimarrebbe al centro. Tutti i piani della struttura, oltre che ospitare servizi e biglietterie per la stazione, sarebbero appositamente divisi in settori regionali e allestiti con attività ed esposizioni a sfondo eno-grastronomico, per far conoscere, consumare e commerciare i prodotti tipici delle regioni del Centro Italia: Toscana, Umbria, Lazio, Marche Molise.

Ogni Regione, rappresentata da un colore, avrebbe il proprio settore espositivo
Gli spazi per ogni Regione distribuiti sui vari ipotetici piani

Ogni Regione gestirebbe il proprio settore a piacimento: vi potrebbe dedicare spazi a negozi e ristoranti specializzati, dove poter commerciare le proprie eccellenze enogastronomiche e far assaggiare ai visitatori i piatti tipici del proprio territorio. Ma anche dedicati a turismo ed agriturismo, dando sede ad agenzie di viaggio specifiche, tour operators e tutta una serie di servizi informativi sugli eventi, i personaggi, e le risorse storico-artistiche della Regione. Infine, molto originale, le singole Regioni potrebbero organizzare all’interno del proprio settore una propria “piazza” o una “via del vino”, da mettere a disposizione dei produttori locali che volessero esporvi i propri prodotti.

Fra le tante idee di Sorge per attrazioni che potremmo trovare nel Parco, sono sicuramente da citare anche:

  • i Mercati Temporanei/Stagionali, che in uno spazio di ben 6.000 metri quadri, ospiterebbero, a seconda del periodo e delle ricorrenze, mercati biologici, mercati specifici enogastronomici d’Italia e pure mercati di carattere internazionale ed europeo
  • il Museo del Falso Alimentare, che esporrebbe una vasta gamma di esempi di falso made in Italy: dalle frodi alimentari, ovvero prodotti con caratteristiche non idonee al consumo, agli italian sounding, cioè prodotti che richiamano falsamente caratteristiche riconducibili all’Italia per sembrare italiani, come nomi, immagini o slogan

Ma va sottolineato che il Parco non sarebbe solo un “grande mercato”, per così dire. Vi sarebbero pure molti spazi didattici, anche per intrattenere istruttivamente i bambini. All’esterno, poco distanti dai binari delle linee Lenta e Veloce, potrebbero venir organizzati numerosi appezzamenti di terreno con coltivazioni e frutteti, per offrire ai visitatori un contatto diretto con il mondo della produzione agricola e le sue tecniche. Vi sarebbero allora anche stalle e recinti, con cavalli, ovini, suini, e quant’altro, per insegnare cosa significa allevare e al contempo rispettare  gli animali. Infine spazi per mostrare le diverse tecniche di produzione dei più importanti prodotti agricoli: cantine per il vino, frantoi per l’olio, arnie il miele e caseifici per il formaggio.

Spazi esterni dedicati alle “Fattorie Didattiche”

L’idea di Parco anche didattico giungeva fino alla possibilità di ospitare vere e proprie scuole. Scuole per sommelier o cuochi ad esempio, per lobbisti del settore enogastronomico, oppure per esperti d’olio d’oliva. Ma anche corsi di educazione alimentare, somministrati a scuole di ogni ordine e grado, così come ad associazioni o semplici cittadini desiderosi di formarsi.

Ecco perché “DeguStazione”, come ha voluto sottolineare l’architetto alla Redazione di Arezzo Web << non sarebbe una stazione con anche un parco, ma il contrario: un parco con anche una stazione >>.

Si potrebbe pensare che un simile complesso, fra stazione alta velocità e parco, verrebbe a gravare in modo spropositato sulle casse dello Stato. In realtà Sorge aveva trovato una possibile soluzione anche a questo: nella sua idea, “DeguStazione” avrebbe dovuto essere realizzata da una società privata, in cambio della possibilità di costituire i volumi del Parco Agroalimentare ed Enogastronomico. In questo modo, i costi per lo Stato sarebbero prossimi a zero. Di fatti, nella relazione inviata al Comune di Arezzo nel 2009, la proposta veniva presentata come “a costo zero”.

Significativo è anche il bacino di utenza che l’architetto aveva calcolato a grandi linee: considerando che, grazie ai treni alta velocità, Arezzo sarebbe raggiungibile anche da città come Roma o Bologna in poco tempo, fra visitatori interessati a partecipare alle iniziative del Parco e passeggeri dell’alta velocità si arriverebbe attorno ai 5 milioni di persone.

 

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