Da NoVax a NoMicroChip il passo è breve: mettiamo un pò d’ordine

Mettiamo un pò d’ordine.
Prima c’erano soltanto i NoEuro.

Poi d’improvviso sono arrivati i Novax e i NoGreenPass e tutto è cambiato.
I canali d’informazione alternativi al mainstream hanno fatto conoscere l’Agenda 2030 di Klaus Schwab & soci ed ecco arrivare i NoWEF, NoOMS e i NoNWO.

Intanto si sviluppavano altre correnti.
NoCibiSintetici, NoInsettiatavola ad esempio.
In politica dirompenti fanno il loro ingresso i NoPNRR, NoMES e NoEU.
Contemporaneamente ecco i NoSPID, NoCIE e NoIdentitàDigitale.

La guerra ci propone gli evergreen NoWar assieme ai NoPutin, NoPalestina e NoNato.
Trovano intanto conferme nelle notizie riportate dalla stampa alternativa sui social i NoMaintream, NoPensieroUnico e NoNarrazioneDominante.
Per arrivare ai NoClimateChange, NoScieChimiche e No5G.

Fondamentalmente ritengo sia importante sempre capire la struttura che sorregge il pensiero del NO piuttosto che coprirlo d’insulti senza accettare un confronto.
Troppo facile etichettare con NoQualcosa chiunque provi ad argomentare teorie diverse su questioni di interesse comune.
E’ contrario alla scienza” non può certo giustificare tutto!

Il giornalista Giorgio Bianchi ci ricorda che all’ingresso del laboratorio analisi di un ospedale italiano l’addetta alla portineria distribuisce ancora oggi mascherine.
Non dice una parola.
Le consegna e basta.
Tutte le persone che entrano, e Giorgio sottolinea TUTTE, la ricevono e la indossano.
In sala d’aspetto la signora che consegna i numeri guarda Giorgio con aria interrogativa e mima il gesto di indossare la maschera.
Giorgio la guardo fissa e le chiede: “perché?
Nessuna risposta per in fondo è chiaro che non esiste nessun obbligo.
Tutto è diventato soltanto consuetudine.

Il Sistema vince quanto accettiamo il principio dei Dividi et Impera ovvero il bieco espediente del potere di controllare e governare un popolo, dividendolo in più gruppi, provocando rivalità e fomentando discordie tra di esse.
NoVax contro ProVax appunto ma anche NoQualsiasiCosa contro ProQualsiasiCosa a prenscindere. Siamo animali gregari che fanno quasi sempre quello che ci si aspetta da loro.
Quello che pensiamo di dover fare.
Basta dare il “la”, che il direttore d’orchestra dia l’attacco insomma, e poi al resto ci pensiamo da soli.
Ma la battaglia va combattuta in ogni ambito.
Senza mai arretrare di un millimetro.
E’ lecito disubbidire quando i comandi sono illogici, contro il buon senso e contro le libertà inviolabili e imprescindibili.

Imprescindibile sviluppare un pensiero critico, non dobbiamo scordarlo mai.

Saremo l’acqua che vi entrerà nelle scarpe e nei vestiti, saremo il mare che eroderà le vostre dighe, perché non obbediremo a niente” ci ricorda Giorgio Bianchi.

Ancora oggi mi chiedo come si faccia a abiurare a ogni evidenza, a digerire il fatto di essere complici nella produzione di una propaganda che falsifica ogni verità a solo vantaggio degli interessi del padrone.

Premesso che il mestiere di giornalista è oggi uno dei più difficili che esistano perché è molto complicato tirarsi fuori dal gioco in quanto “tengo famiglia“, ormai da troppi anni anche per chi ha esercitato una professione medica che ha come ultimo interesse quello di curare i pazienti dovendo soltanto eseguire ordini, che sono l’esatto contrario dei principi deontologici elementari, in una logica aziendale che bada ai profitti e non certo alla salute dei cittadini che non fa guadagnare nessuno, ecco in questo clima non è piu’ possibile sopravvivere senza alcuna prospettiva di futuro, senza alcun sogno.

Insomma, non possiamo continuare a vivere storditi e senza appello.

Dobbiamo riscoprirci una generazione fertile che ripopolerà la storia di uomini e non di macchine e tecnologie.
Senza fare barricate.
Con un dissenso silenzioso ma costante.
Riconoscendo la qualità e il buon senso dietro a molti NO.

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