“I dati sui rifiuti vanno letti non in maniera rigida e lineare ma nell’ambito di un trend che sta confermando la crescita della raccolta differenziata ad Arezzo”.
Così l’assessore Marco Sacchetti sottolinea come l’andamento del quadro sia da “computare e analizzare non tramite una classifica cristallizzata di tipo ‘calcistico’, con il campionato giunto alla trentottesima giornata e dunque terminato, ma guardando al punto da cui siamo partiti e a quello dove stiamo andando.
Dal 2019, Comune e Sei Toscana hanno iniziato un processo di riorganizzazione del sistema di raccolta dei rifiuti, questo ha subito un’interruzione in periodo Covid, ha dovuto affrontare le tempeste dell’inflazione e del caro energia, ma poi è ripreso e sta per essere portato a termine, con un investimento crescente nella raccolta porta a porta e non solo.
Non dimentichiamo, infatti, la sostituzione dei vecchi cassonetti e il loro aumento per un totale che si aggira oggi intorno ai 2.500, a garanzia di un servizio fruibile, completo ed esteso a tutti per 5 tipologie di rifiuto, e l’implementazione di servizi specifici dedicati alle aziende che producono importanti flussi di rifiuti.
Così, anche grazie alle novità introdotte, abbiamo fatto un salto importante nelle percentuali di raccolta differenziata che ci collocano al 68,46% al luglio 2025.
Quindi, non il 60% come mi è capitato di leggere sulla stampa locale, che è corretto se riferito alla media annuale del 2024, ma quasi 10 punti sopra.
Questi sono i dati a nostra disposizione di cui attendiamo la certificazione ufficiale da parte dell’Agenzia regionale recupero risorse.
Il 68,46%, inoltre, equivale a un più 7 rispetto a febbraio 2025, ovvero da quando sono partiti gli step più recenti della suddetta riorganizzazione.
E se facciamo sempre ruotare tutto attorno a quest’ultima, il salto risulterà ancora più evidente visto che nel 2019, quando è cominciata, eravamo al 43%.
Accanto a questo, mi preme sottolineare anche il dato della Tari più bassa rispetto agli altri capoluoghi toscani, nel rapporto euro per abitante e nel rapporto euro per tipo di rifiuto, come risulta da una fonte attendibile quale il catasto rifiuti di Ispra.
Gli ultimi passi del percorso di riorganizzazione saranno la mascheratura dei bidoni e la separazione del vetro dal multimateriale nel centro storico, che si prevede per i primi mesi del 2026, ma soprattutto una migliore informazione verso i cittadini, sulle corrette modalità di conferimento, sull’importanza di differenziare già in casa i rifiuti, sul conto da pagare in termini di degrado e sporcizia nei casi di rifiuti abbandonati, anche semplicemente alla base dei cassonetti, l’impegno per un attento monitoraggio delle postazioni critiche, a cui dare seguito con le giuste misure correttive come l’incremento dei cassonetti o dei servizi di pulizia e, perché no, adeguati controlli grazie alle squadre di ispettori, 22 foto-trappole e 2 videocamere ad alta risoluzione.
Il sistema dovrebbe funzionare meglio?
I costi potrebbero essere inferiori? Accettiamo ogni osservazione perché condividiamo l’obiettivo di migliorare sempre ma non dimentichiamo da dove siamo partiti e quanto fatto. Il che mi porta con piacere a evidenziare molti motivi di orgoglio”.