Presentata a Cortona la mostra documentaria Cantare il Medioevo. La lauda a Cortona tra devozione e identitร civica, che per la prima volta vede riuniti i quattro preziosi laudari cittadini giunti sino a noi.
Uno di essi, in particolare, il ms. 91 della Biblioteca del Comune e dellโAccademia Etrusca (il Laudario di Cortona per antonomasia) costituisce ad oggi la piรน antica raccolta esistente di canti in lingua italiana.
Con il termine lauda si intendono i canti spirituali in volgare che a partire dal Duecento si diffusero in tutta lโItalia.
Ne era stato precursore il Cantico di frate Sole di San Francesco, testo che proprio a Cortona, attorno a frate Elia, continuรฒ a essere cantato da alcuni dei primi seguaci del โPoverelloโ prima che le confraternite religiose, qui come altrove, cominciassero a utilizzare le laude per le loro attivitร devozionali.
La mostra, a cura di Francesco Zimei, ordinario di Musicologia e Storia della musica allโUniversitร di Trento e tra i maggiori studiosi di questo repertorio, avrร luogo al MAEC di Cortona ed รจ promossa dallโAccademia Etrusca insieme al Comune di Cortona, con la collaborazione del Centro studi Frate Elia da Cortona e della Diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro e il sostegno del progetto europeo ERC Advanced โLaudaeโ.
Vi sono esposti per la prima volta insieme i quattro laudari cortonesi che ci sono giunti: il codice 91, proveniente dal convento di san Francesco, presente a partire dal 1866 nella Biblioteca di Cortona, sicuramente il piรน celebre, conosciuto da tutti coloro che si avvicinano alla storia della musica;
il manoscritto 462, fascicolo conservato nella Biblioteca del Comune e dellโAccademia Etrusca;
il manoscritto 180 della Biblioteca Cittร di Arezzo, originariamente appartenuto alla confraternita cortonese di SantโAgostino; il manoscritto 535 oggi conservato nella Biblioteca Trivulziana di Milano.
Le raccolte di laude cortonesi costituiscono, per qualitร e consistenza, un unicum nella storia culturale del nostro Paese e i loro testi, databili in alcuni casi a fine Duecento, sono importanti anche per lo studio del costituirsi della lingua italiana, per comprendere la nascita della poesia in lingua volgare e piรน in generale le origini della letteratura del nostro Paese.
Il Laudario di Cortona, fulcro della mostra, fu rinvenuto fortuitamente nel 1874 in un sottoscala della Biblioteca e testimonia come le confraternite giร nella seconda metร del Duecento si dedicassero sistematicamente al canto di laude in occasione di festivitร religiose e processioni.
Allโepoca il cantar laude costituiva una pratica di carattere devozionale molto diffusa soprattutto a livello popolare ma anche un modo per sentirsi parte della comunitร civica in un momento storico caratterizzato da violenti contrasti tra le diverse fazioni cittadine.
Accanto alle bacheche che accolgono questi preziosi manoscritti sono posizionati dei totem touch-screen sui quali i visitatori possono scorrere le immagini delle pagine di ogni laudario e ascoltare alcuni brani appositamente registrati in esecuzioni effettuate da complessi musicali specializzati.
Il percorso espositivo presenta anche una importante raccolta di cantari religiosi, attualmente conservata nella Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze ma proveniente proprio da Cortona, nella quale figurano fra lโaltro il quattrocentesco cantare in ottave su santa Margherita da Cortona e la Passione di Cicerchia da Siena.
Ulteriori documenti in mostra danno conto del contesto economico, politico e culturale di Cortona fra Due e Trecento:
lโoriginale dello Statuto cittadino del 1325, oggi conservato allโArchivio di Stato di Firenze; un codice manoscritto inedito, contenente la Legenda del beato Guido, che si conserva nel monastero di S. Chiara, oltre a documenti confraternali e bolle vescovili riguardanti la concessione dellโindulgenza a quanti cantavano laude.
Infine, รจ esposta lโautentica della bolla Vigilis speculatoris di Papa Giovanni XXII, anchโessa di proprietร dellโAccademia Etrusca.
La mostra consente di fare memoria di alcuni dei piรน importanti eventi vissuti da Cortona nel Medioevo:
gli scontri tra guelfi e ghibellini, la nascita della Signoria dei Casali, lโistituzione delle Diocesi, il costituirsi dei tratti identitari di una Cittร di โfrontieraโ che, al tempo, guardava piรน a Perugia che ad Arezzo e a Firenze.
Ai documenti si affiancano opere di pregevole fattura artistica, oggetto di grande venerazione religiosa come la Croce dipinta della fine del XIII secolo, proveniente dalla chiesa cortonese di S. Francesco ed ora conservata al MAEC, e la tavola con le storie della vita di santa Margherita, di proprietร del monastero di S. Chiara, depositata presso il Museo Diocesano di Cortona.
Punto dโarrivo dellโitinerario espositivo รจ la ricostruzione della Cappella dei Laudesi presente in San Francesco, restituita allโoriginario assetto trecentesco grazie anche al contributo degli studiosi impegnati nelle indagini sulla architettura della chiesa.
Il percorso espositivo abbraccia anche siti cittadini rilevanti per la storia della lauda, a cominciare proprio dalla chiesa di San Francesco fatta costruire da Frate Elia e cronologicamente seconda solo a quella di Assisi e dalla chiesa di San Niccolรฒ:
in questโultima i visitatori possono ammirare antichi abiti confraternali e il gonfalone dipinto nel 1510 da Luca Signorelli, per non parlare dellโEremo delle Celle che ospitรฒ San Francesco in piรน occasioni e dove, secondo alcuni, avrebbe scritto il suo Testamento spirituale.
LโAccademia Etrusca con il Lucumone Luigi Donati e il vice Lucumone Paolo Bruschetti, sottolinea che lโiniziativa espositiva รจ stata voluta oltre che con lโintento di valorizzare uno dei documenti piรน rilevanti delle collezioni bibliografiche della cittร di Cortona, e con esso il suo โscopritoreโ, quel Girolamo Mancini che dellโAccademia fu a lungo punto di riferimento, anche per colmare una lacuna nella conoscenza della storia cittadina, come il periodo medievale che tanta importanza ha avuto nella definizione dellโidentitร di Cortona.
La mostra si pone in una linea di continuitร con le esperienze espositive degli ultimi anni, incentrate su figure, opere, aspetti particolari della storia, dellโarte e della cultura cittadina messi in evidenza attraverso la documentazione presente nel MAEC e nella Biblioteca.
Con questa mostra – dichiara il sindaco di Cortona Luciano Meoni – la nostra cittร offre il suo contributo storico e culturale alle celebrazioni dedicate a San Francesco che culmineranno nel 2026.
Nellโambito dellโiniziativa โCortona cittร francescanaโ vogliamo offrire ai concittadini unโesperienza di conoscenza e di riscoperta delle radici della nostra comunitร e vogliamo condividere questi valori con i tanti visitatori e i pellegrini che avranno modo di scoprire questo ulteriore profilo.
Cortona รจ stata una cittร profondamente segnata dalla vita del Santo patrono dโItalia e per questo ringrazio tutti coloro che hanno realizzato lโevento espositivo, partendo dalle testimonianze storiche e valorizzando i reperti e i monumenti ad esso associati.
LโAssessore alla Cultura del Comune di Cortona Francesco Attesti cosรฌ commenta:
La mostra offre unโaffascinante immersione nel mondo della devozione popolare tra XIII e XV secolo nella nostra cittร .
Attraverso manoscritti e testi poetici di straordinaria intensitร spirituale; lโesposizione rivela il ruolo centrale del canto devozionale nella vita religiosa e sociale del Medioevo.
Unโoccasione preziosa per riscoprire le radici della nostra tradizione musicale e letteraria che mette in luce quanto sia stato importante per Cortona quel periodo storico.
Infine, il curatore della mostra Francesco Zimei afferma: grazie alla disponibilitร e al sostegno dellโAccademia Etrusca e dellโintera comunitร cortonese, da alcuni anni รจ stato possibile aprire un nuovo, appassionante fronte di ricerca sulle origini e caratteristiche del repertorio laudistico, nella fattispecie con particolare riguardo a quello cantato in area umbro-toscana:
prassi decisiva non solo per lo studio del genere ma dei rapporti stessi tra musica e poesia nei primi secoli della nostra lingua.
Lโopportunitร di far convergere molte di queste ricerche in una mostra come Cantare il Medioevo costituisce unโoccasione imperdibile non solo nella prospettiva di studi interdisciplinare, ma anche per sensibilizzare la collettivitร sullโimportanza del canto popolare.
A corredo dellโevento, Cortona ospiterร una serie di appuntamenti musicali, incontri e conferenze sul tema della mostra: in particolare, il convegno internazionale โLe origini della lauda / le laude delle origini. Alle radici del canto spirituale in volgare nellโottavo centenario del Cantico di frate Soleโ in programma dal 4 al 6 settembre 2025 organizzato nellโambito del progetto europeo ERC Advanced โThe Italian Lauda:
Disseminating Poetry and Concepts Through Melody, 12th-16th centuriesโ diretto dallo stesso Zimei.
Lโiniziativa mira ad indagare il rapporto tra musica e poesia ai primordi del canto in volgare ed intende far emergere il decisivo contributo offerto dai โgiullari di Dioโ (i โminoriโ francescani) alla propagazione delle composizioni laudistiche.
INFO:
MAEC | Museo dellโAccademia Etrusca di Cortona
Piazza Signorelli, 9
52044 Cortona (AR)
info@cortonamaec.org
Telefono: 0575 630415
www.cortonamaec.org
Per prenotare visite guidate e attivitร didattiche, contattaci via email: prenotazioni@cortonamaec.org
Orario: tutti i giorni 10:00 – 19:00
Biglietti: Intero: โฌ 10,00 | Ridotto: โฌ 7,00

