Contro la definizione “emergenza migranti”: la visione della Fondazione Giovanni Paolo II

La Fondazione Giovanni Paolo II, insieme ad altri operatori, sindaci e rappresentanti delle istituzioni, รจ stata convocata dalla Prefettura ad Arezzo il 19 luglio e il 1 agosto per affrontare il tema dell’eccezionale incremento dei richiedenti asilo e concordare possibili soluzioni. La situazione รจ stata resa piรน complessa dalle nuove disposizioni previste dalla legge n. 50/2023 (decreto Cutro), che comportano una drastica diminuzione dei servizi offerti ai migranti ospiti dei Centri di Accoglienza Straordinaria, limitandoli alla sola offerta di vitto e alloggio.

La Fondazione Giovanni Paolo II, che da sempre ha garantito una serie di servizi ai migranti ospiti dei Centri di Accoglienza Straordinaria, quali corsi di italiano, supporto psicologico, orientamento legale, formazione professionale e assistenza nell’inserimento lavorativo, considera fondamentale promuovere l’integrazione del migrante nella comunitร  ospitante, riducendo il senso di estraneitร  e contribuendo cosรฌ alla sicurezza generale.

Tuttavia, consapevoli del rischio di un improvviso aumento di richiedenti asilo senza i necessari servizi di integrazione, la Fondazione intende seguire il suo approccio distintivo, che si basa sulla costruzione di percorsi per i migranti e la comunitร , considerando entrambi i soggetti come beneficiari dei progetti. L’obiettivo รจ creare legami e occasioni di confronto e collaborazione, anzichรฉ alimentare paure e divisioni.

Pertanto, in coerenza con i valori etici che ispirano l’agire della Fondazione, รจ stato rivolto un appello alle rappresentanze di governo locale e nazionale per promuovere un confronto che abbia l’obiettivo di concordare attivitร  basate non piรน su emergenze contingenti, ma su un processo di co-programmazione e co-progettazione, soprattutto coinvolgendo gli Enti Locali, i quali, grazie alla loro esperienza con i Servizi Sociali, possono garantire un approccio piรน efficace come dimostrato in numerose occasioni attraverso risultati concreti.

La Fondazione Giovanni Paolo II interpreta l’accoglienza come un’opportunitร , che puรฒ diventare tale solo se i Centri di Accoglienza vengono concepiti come luoghi non solo di sosta temporanea ma di effettivo supporto e inclusione sociale per coloro che cercano protezione e una nuova vita nel nostro Paese.

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