Conferenza di Pierluigi Licciardello sui Tarlati di Pietramala

Saranno i Tarlati di Pietramala i protagonisti del prossimo incontro del ciclo di conferenze sulle famiglie signorili del territorio aretino nel medio evo, organizzato dalla Società storica, con il patrocinio del Comune di Arezzo.

A parlarne, martedì 18 novembre, alle ore 17,30, all’Auditorium Ducci di via Cesalpino, sarà Pierluigi Licciardello, autore di importanti studi su diversi esponenti della consorteria.

Pierluigi Licciardello
Pierluigi Licciardello

Curato da Luca Berti e da Gian Paolo Scharf, il ciclo di conferenze della Società storica si propone di fare un ritratto di quello che fu per secoli il ceto dirigente aretino e di delineare la storia di alcuni fra i più importanti gruppi agnatizi del nostro territorio, i loro rapporti con i soggetti politici sovra e sotto-ordinati ed in particolare con il Comune cittadino, il loro radicamento territoriale, le divisioni ed i conflitti di questa aristocrazia militare.

I Tarlati di Pietramala hanno attraversato da protagonisti la storia di Arezzo medievale.

Le origini remote della famiglia sono oscure, ma si può ricostruire una linea genealogica caratterizzata dai nomi Rolando e Ildebrando, che risale almeno al secolo XI.

In età comunale si radicano intorno al castello di Pietramala ed entrano nel ceto dirigente aretino, come capofila della parte ghibellina.

Nel Duecento cresce la loro potenza, fondata sui castelli e anche su una diversificata attività economica. Gli anni che vanno dal 1314 al 1337 sono l’apogeo della famiglia, che raggiunge la signoria su Arezzo prima con il vescovo Guido, poi con il fratello Pier Saccone.

Ma l’esperienza signorile termina con la cessione di Arezzo a Firenze e dagli anni Quaranta del Trecento i Tarlati sono esiliati dalla città. Continuano a guerreggiare dai loro castelli del contado, ma il loro peso politico si riduce.

L’alleanza con i Visconti contro Firenze e l’espansione fiorentina in territorio aretino li condannano alla marginalità.

La morte del vescovo Tarlati
La morte del vescovo Tarlati

Dagli ultimi decenni del Trecento, con la fine dell’autonomia comunale di Arezzo, i Tarlati si sottomettono a Firenze e cercano di ritagliarsi un nuovo ruolo come condottieri.

Pierluigi Licciardello è dottore di ricerca in Agiografia e in Storia medievale. Insegnante presso il Liceo Classico di Arezzo, attualmente è ricercatore in Letteratura latina medievale all’Università di Bologna.

Ha condotto numerose ricerche storiche e storico-letterarie su Arezzo medievale e sull’Ordine di Camaldoli nel medioevo. Fra i suoi studi sono da ricordare “Un vescovo contro il Papato:

il conflitto fra Guido Tarlati e Giovanni XXII”, pubblicato dalla Società storica aretina nel 2015, e “Ordo Camaldulensis.

L’Ordine camaldolese nel medioevo tra realtà e rappresentazione”, del 2022. È tra i soci fondatori della Società Storica Aretina ed ha fatto parte per molto tempo del suo consiglio direttivo.

Il ciclo di incontri proseguirà, sempre all’Auditorium Ducci, il 25 novembre con una conferenza di Gian Paolo Scharf sugli Ubertini e si chiuderà il 2 dicembre quando Luca Berti parlerà del Comune cittadino e della sorte del ceto nobiliare e magnatizio sullo scorcio del medio evo.

L’ingresso a tutti gli incontri è libero e gratuito.

 

Nelle foto. Ritratto di Guido Tarlati. La morte del vescovo Tarlati (Arezzo, Cattedrale). Il relatore Pierluigi Licciardello.

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