Si scalda il clima politico in Ungheria, alla vigilia del Pride di Budapest dove sono attese circa 35mila persone. Dopo il botta e riposta di mercoledรฌ tra Ursula von der Leyen, che chiedeva alle autoritร ungheresi di consentire lo svolgimento della manifestazione e il presidente Orban che lโha caldamente invitata a โnon interferire sullโapplicazione della legge negli Stati membri della Ueโ, governo e partecipanti continuano ad avanzare ognuno, per la propria strada. Sono circa 70 intanto, gli eurodeputati che hanno annunciato la loro partecipazione allโevento mentre dal canto suo, il governo ungherese, ribadisce che il Pride รจ vietato e che anche gli stranieri presenti saranno considerati โfuori leggeโ. Sul fronte opposto invece, il sindaco progressista Gergely Karรกcsony, schierato dalla parte degli organizzatori.
I POSSIBILI SCENARI
A fine maggio diciassette Paesi membri dellโUnione europea, tra cui Francia e Germania, hanno lanciato un appello dichiarandosi โprofondamente preoccupatiโ per lโemendamento alla Costituzione e i nuovi sviluppi legislativi in Ungheria contro la comunitร Lgbtqi+. La modifica costituzionale darebbe il via libera allโutilizzo del riconoscimento facciale per punire chi partecipa alla manifestazione. A questa, si aggiunge anche il progetto di legge recentemente presentato dal governo ungherese, che restringe lo spazio per le voci critiche. La norma consentirebbe alle autoritร di registrare in unโapposita lista le organizzazioni non governative e i media finanziati dallโestero, se considerate una minaccia alla sovranitร nazionale.
LA LETTERA ALLE AMBASCIATE
Stando a quanto riportato dal sito politico.eu, questa mattina diverse ambasciate avrebbero ricevuto una lettera dal ministro della Giustizia Bence Tuzson, in cui si ribadisce che โla situazione legale รจ chiara: la parata dellโOrgoglio รจ unโassemblea legalmente vietata, che organizza o annuncia che si qualifica come reato punibile con la reclusione fino a un anno secondo la legge ungherese. Coloro che prendono parte a un evento proibito dalle autoritร commettono unโinfrazioneโ. Durante una conferenza stampa svoltasi ieri comunque, Orban ha precisato che pur essendo vietata, alla manifestazione non รจ previsto lโuso della forza: โLโUngheria รจ un paese civile. Non ci facciamo del male a vicendaโ, ha detto.
ORBAN ร IN BILICO
Parole โpiรน morbideโ rispetto a quelle a cui ci ha abituato il primo ministro, forse perchรฉ lui stesso ha capito che sul Pride potrebbe infrangersi la sua ambizione politica. Come riporta Repubblica, infatti, il sito investigativo VSquare, ha scoperto che i proventi della privatizzazione dellโindustria militare annunciata da Orban due settimane fa (senza gare di appalto), finiranno direttamente nelle tasche di persone a lui vicine, piuttosto che nella casse dello Stato. Un tempismo molto pericoloso per la sua carriera del primo ministro, proprio nel momento in cui in tutta Europa, a seguito del vertice Nato, sono aumentate le spese per la difesa. Unโoccasione ghiotta, invece, per Peter Magyar, dellโopposizione, che sta crescendo nei sondaggi e che โrischiaโ di vincere alle prossime elezioni.
Fonte
Agenzia DIRE
www.dire.it

