Aree interne, Croci (Pd): “Il governo Meloni vuole normalizzare il declino dei nostri territori togliendo strumenti e risorse. Come Partito democratico alla Toscana non ci pieghiamo a questa politica della rassegnazione e lanciamo invece un messaggio molto diverso”
“In questi giorni tutti siamo rimasti colpiti, ma soprattutto preoccupati, dal nuovo Piano Strategico Nazionale per le Aree Interne 2021/2027 dove il Governo scrive nero su
bianco che “le aree interne non possono porsi alcun obiettivo di inversione di tendenza… Hanno bisogno di un piano mirato che le accompagni in un percorso di cronicizzato declino”. È una frase che pesa.
È come dire che per una parte del nostro Paese non c’è più niente da fare.
Una sorta di resa anticipata, l’opposto di quello che dovrebbe fare la Politica, che fa male non solo a chi in quei territori vive e lavora, ma a tutta l’Italia” dichiara Barbara Croci, segretaria provinciale Pd Arezzo e responsabile Aree interne e disuguaglianze territoriali del Partito democratico della Toscana.
“Dietro quella frase c’è un’idea pericolosa: togliere strumenti e risorse ai territori interni,
considerandoli ormai persi. Un’impostazione miope, che ignora le politiche europee di coesione e disconosce gli sforzi di rigenerazione e rilancio che tante comunità hanno portato avanti negli ultimi anni, anche con successo.
È un segnale chiaro dell’assenza di una visione, da parte di un governo che aveva promesso cambiamenti radicali e invece si mostra arrendevole e distante dai problemi reali. Peggio:
l’abbandono delle aree interne sembra parte di un disegno più ampio, che punta a concentrare poteri e risorse in poche mani e in pochi luoghi” prosegue Croci.
“Come Partito democratico, da qui, dalla Toscana, vogliamo invece mandare un messaggio molto diverso. Noi crediamo infatti che i territori interni – montani, collinari o insulari – abbiano un ruolo centrale nel futuro del nostro Paese.
Non sono solo “aree da salvare”, sono realtà vive, fondamentali per la tutela del territorio e la prevenzione dei rischi ambientali, per l’economia legata all’agricoltura, alla forestazione, al turismo sostenibile. Offrono servizi essenziali anche alle aree urbane e custodiscono saperi, storie e identità che arricchiscono tutti noi.
Sono luoghi di confine, quindi di dialogo e unione, dove più facilmente possono nascere esperienze creative per offrire soluzioni nuove” aggiunge Croci.
“Crediamo che con politiche nazionali serie, capaci di tutelare diritti fondamentali delle persone come la mobilità e l’autodeterminazione, sia ancora possibile invertire la tendenza allo spopolamento, garantire servizi, attrarre nuove energie.
La Regione Toscana si sta già muovendo in una direzione chiara, orientando i fondi europei, nazionali e regionali verso uno sviluppo più equilibrato nel proprio territorio e ha approvato lo scorso gennaio una legge quadro molto innovativa che raccoglie e rilancia tutte le iniziative e gli strumenti dedicati alla “Toscana diffusa”.
Siamo al lavoro per organizzare incontri pubblici per discutere queste proposte e confrontarci con cittadine, cittadini, amministratori e associazioni su quanto altro possiamo fare.
Intendiamo costruire un’alternativa chiara alla logica della resa e tenere alta la speranza con la conoscenza dei fatti e proposte concrete”.
“Invitiamo tutte le forze di opposizione e la società civile a unirsi a questo impegno. Non possiamo permettere che si pensi come possibile che le aree interne diventino terra di nessuno.
Difendere questi territori significa difendere la qualità della democrazia, dell’economia, della vita e della convivenza nel nostro Paese” conclude Croci.