Approvato il piano di riarmo europeo: divisioni tra i partiti italiani al Parlamento UE

Approvato il piano europeo "ReArm Europe": 419 sรฌ, 204 no. Divisioni tra i partiti italiani: PD diviso, M5S e Lega contrari, FdI e Forza Italia favorevoli.

Il 12 marzo 2025, il Parlamento Europeo ha approvato con 419 voti favorevoli, 204 contrari e 46 astensioni una risoluzione non vincolante che segna un passo significativo verso il riarmo dellโ€™Unione Europea. Il testo, che accoglie il piano โ€œReArm Europeโ€ presentato dalla presidente della Commissione Ursula von der Leyen il 4 marzo, invita i Paesi membri a potenziare le proprie capacitร  difensive in un contesto geopolitico sempre piรน teso. La proposta, definita โ€œstoricaโ€ dagli eurodeputati, prevede un aumento della spesa militare almeno al 3% del PIL per ogni Stato e una serie di misure per rafforzare la sicurezza contro le minacce esterne, in particolare dalla Russia. Ma dietro i numeri si nasconde una realtร  politica frammentata, soprattutto in Italia, dove i partiti si sono divisi in modo netto.

Il Piano โ€œReArm Europeโ€: Una Svolta Bellicosa?

Il piano von der Leyen, che dovrebbe mobilizzare risorse per circa 800 miliardi di euro, nasce dalla necessitร  di rispondere a un mondo percepito come sempre piรน ostile. La risoluzione parla di โ€œrisposte simili a quelle in tempo di guerraโ€ e chiede di rimuovere le restrizioni sullโ€™uso di armi occidentali da parte dellโ€™Ucraina contro obiettivi militari in Russia. Inoltre, si propone di superare la frammentazione del mercato della difesa europea e di istituire una linea di difesa al confine nord-orientale con Russia e Bielorussia. Tra le richieste piรน ambiziose, spiccano la creazione di un Consiglio dei ministri della difesa e il passaggio dallโ€™unanimitร  alla maggioranza qualificata per le decisioni in materia di sicurezza (escluse le operazioni militari).

Il dibattito, perรฒ, non รจ stato privo di critiche. Cโ€™รจ chi vede in questa mossa unโ€™Europa che abbandona la sua vocazione pacifista per abbracciare una deriva militarista, e chi, al contrario, la considera un passo inevitabile per garantire la propria sovranitร  in un contesto in cui gli Stati Uniti, sotto la nuova amministrazione Trump, sembrano orientati a una normalizzazione con Mosca.

Italia Spaccata: Il Centrodestra si Divide, il PD si Frantuma

In Italia, il voto ha messo in luce profonde divisioni sia nella maggioranza di governo che nellโ€™opposizione. La Lega di Matteo Salvini ha votato compatta contro la risoluzione, coerentemente con la sua linea sovranista e scettica verso unโ€™Europa sempre piรน centralizzata. Al contrario, Fratelli dโ€™Italia (FdI) di Giorgia Meloni ha sostenuto il testo sul โ€œLibro biancoโ€ della difesa, pur astenendosi sulla risoluzione parallela sullโ€™Ucraina, per marcare una distanza da toni giudicati troppo antiamericani. Forza Italia, in linea con il Partito Popolare Europeo (PPE), ha dato il suo appoggio senza esitazioni.

Il Partito Democratico (PD), invece, si รจ spaccato a metร : 10 eurodeputati, tra cui Stefano Bonaccini e Antonio Decaro, hanno votato a favore, mentre 11, guidati dal capodelegazione Nicola Zingaretti, si sono astenuti, seguendo lโ€™indicazione della segretaria Elly Schlein, critica verso un piano che favorirebbe il riarmo nazionale anzichรฉ una difesa comune europea. Il Movimento 5 Stelle e Alleanza Verdi-Sinistra hanno invece bocciato la risoluzione, denunciando unโ€™Europa โ€œbellicistaโ€ e lontana dai bisogni dei cittadini.

Tra Strategia e Ideologia: Cosa Significa per lโ€™Italia?

La spaccatura italiana riflette non solo divergenze ideologiche, ma anche calcoli strategici. Per FdI e Forza Italia, sostenere il riarmo significa consolidare un ruolo di primo piano nellโ€™UE e nella NATO, mentre la Lega sembra voler cavalcare un sentimento euroscettico e pacifista tra i suoi elettori. Il PD, diviso tra lโ€™ala riformista europeista e quella piรน progressista, rischia di perdere coerenza su un tema cruciale.

Intanto, il governo Meloni si trova a un bivio: da un lato, lโ€™Italia deve contribuire al rafforzamento della difesa europea; dallโ€™altro, il ministro dellโ€™Economia Giancarlo Giorgetti ha giร  chiarito che i fondi per la difesa non potranno andare a scapito di sanitร  e servizi pubblici. Una posizione pragmatica, ma che potrebbe scontrarsi con le ambizioni di Bruxelles.

Un Punto di Svolta o un Salto nel Buio?

Il via libera al piano โ€œReArm Europeโ€ segna un momento di rottura per lโ€™Unione Europea, che sembra voler abbandonare il sogno di unโ€™integrazione basata solo sullโ€™economia per abbracciare una dimensione militare piรน marcata. Tuttavia, la mancanza di unanimitร  tra i partiti italiani e le critiche al metodo โ€“ von der Leyen ha usato lโ€™articolo 122 per bypassare un voto vincolante del Parlamento โ€“ sollevano interrogativi sulla legittimitร  democratica e sulla sostenibilitร  economica di questa scelta.

Resta da vedere se lโ€™Europa riuscirร  a trasformare questa risoluzione in azioni concrete o se, come spesso accaduto, si limiterร  a un esercizio simbolico. Per ora, il messaggio รจ chiaro: lโ€™UE vuole essere pronta a difendersi. Ma a quale costo, e con quale consenso, รจ ancora tutto da definire.

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