“Una fonte che ritengo affidabile mi ha fatto il nome di un individuo, mai preso in considerazione prima d’ora. Una persona che potrebbe essere implicata nell’omicidio e che scappò all’estero pochi giorni dopo il delitto“. Sono parole di Giuliano Mignini, il magistrato (oggi in pensione) che coordinò le indagini sul delitto di Meredith Kercher, la studentessa inglese che venne uccisa a Perugia la notte tra l’1 e il 2 novembre 2007. Mignini ne ha parlato due giorni fa in un’intervista al quotidiano La Stampa e ha spiegato di aver riferito questa informazione, in precedenza, in Procura. “Ci sono elementi che potrebbero far pensare che questa persona abbia un qualche coinvolgimento nella vicenda. Ho segnalato la cosa alla Procura di Perugia, che si sta occupando della situazione”. Al momento non risultano però nuovi fascicoli aperti.
Per il delitto di Meredith Kercher, che aveva 21 anni ed era in Italia per il progetto Erasmus, l’unico condannato è stato l’ivoriano Rudy Guede, condannato a 16 anni di reclusione già tutti scontati. Assolti invece, al termine di un lungo iter giudiziario, Amanda Knox e Raffaele Sollecito, in un primo tempo sospettati, arrestati e processati per il delitto. Amanda Knox, americana, era una delle coinquiline di Meredith Kercher, con cui condivideva l’appartamento di via della Pergola in cui la ragazza venne uccisa. Inizialmente era stato sospettato anche Patrick Lumumba, titolare di un bar, accusato in uno dei primi interrogatori da Amanda Knox che per questo è stata condannata per calunnia.
Ha detto in questi giorni Mignini: “Se avessi conosciuto certi particolari all’epoca, avrei sicuramente approfondito. Purtroppo, per anni, chi sapeva non ha parlato per paura“. Amanda Knox e Sollecito? Secondo Mignini non sarebbero stati assolti se ad esempio la difesa di Rudy Guede non avesse chiesto il rito abbreviato. Il magistrato ha parlato di “circostanze a loro favorevoli”. E ancora: “Sono stati assolti con formula dubitativa, anche se gli unici presenti sul luogo del delitto erano con certezza conclamata Amanda Knox e quasi certamente Raffaele Sollecito. Il dubbio è su quello che hanno fatto. Hanno partecipato o sono stati solo spettatori? Forse non hanno concorso o comunque non ci sono elementi sufficienti per dirlo. Perciò, dato che fu accertato che Guede non aveva agito da solo, fu condannato per concorso in omicidio con persone non identificate”. L’ex magistrato parla di “errori giudiziari, errori a favore degli imputati” e si dice convinto del fatto che sull’omicidio di Perugia non sia stata fatta giustizia. Rispetto all’ultima sentenza della Cassazione “ci sono aspetti che ancora non riesco a comprendere”.
FONTE
Agenzia DIRE
www.dire.it

