Referendum giustizia: anche ad Arezzo il Comitato “Giusto dire no”

Il Comitato “Giusto dire NO” si presenta anche ad Arezzo. Le ragioni del no al referendum costituzionale sulla riforma della magistratura verranno illustrate alle ore 11 di sabato 20 dicembre nei locali della Casa dell’Energia ad Arezzo.

A farlo sarà Chiara Favilli, docente ordinaria di diritto dell’Unione Europea all’Università di Firenze e componente del coordinamento toscano del comitato. Con lei avvocati e magistrati di Arezzo.

L’obiettivo dell’iniziativa è “informare e confrontarsi sui contenuti di una riforma che va ben oltre la separazione delle carriere, modificando radicalmente il rapporto tra la politica e i magistrati, scomponendo il CSM in due (uno per i requirenti e uno per i giudicanti) e creando un organo nuovo (Alta Corte disciplinare) per giudicare sulla responsabilità disciplinare di entrambi”.

Secondo il Comitato “Giusto dire NO”, siamo di fronte a una riforma, “approvata a colpi di maggioranza e senza alcun emendamento rispetto all’iniziale disegno di legge governativo, che mette in discussione i basilari principi costituzionali dell’autonomia e dell’indipendenza della magistratura e incide radicalmente sul modello costituzionale di ordinamento giudiziario, con effetti diretti e negativi sui cittadini, poiché una magistratura forte e realmente autonoma costituisce l’unica essenziale garanzia dell’eguaglianza davanti alla legge e della tutela effettiva dei diritti fondamentali di tutti”.

Il Comitato intende sostenere e alimentare il dialogo per “evidenziare e condividere la gravità di questa proposta di modifica della Costituzione.

La Costituzione e l’equilibrio tra i poteri devono essere difesi da riforme che mirano a neutralizzare i controlli e i contrappesi che le madri e i padri costituenti hanno saggiamente voluto, difeso ed espressamente previsto nel testo costituzionale”.

La modifica costituzionale, d’altra parte, “non migliora, in nessun modo, l’efficienza o la celerità del processo penale, o, più in generale, il funzionamento della giustizia”.

Quello che, invece, emerge chiaramente è “il tentativo di indebolire le garanzie costituzionali della magistratura, ledendo, prima di tutto, il principio di rappresentatività dell’organo di garanzia, il Consiglio superiore.

Si introdurrebbe, infatti, per la sua composizione, il meccanismo del sorteggio secco, quale sintomo di un intento punitivo della riforma nei confronti della magistratura, ampiamente al di là dei supremi valori costituzionali, condivisi e garantiti nella quotidiana sinergia tra esercizio delle funzioni giurisdizionali e tutela dei diritti fondamentali”.

Il Comitato è aperto all’adesione e al contributo di tutte le persone che intendano partecipare alle sue attività.

Per informazioni si può scrivere a: comitatofirenze@giustodireno.it; https://iscriviti.giustodireno.it/

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