Più di 4.000 spettatori, decine di eventi — tra cui la maggioranza sold out — oltre 50 autori ospitati, centinaia di libri venduti, un continuo fermento di cultura, riflessione e condivisione.
Numeri che raccontano un successo tangibile, ma – soprattutto – l’affermazione di un progetto identitario: trasformare Foiano della Chiana in un piccolo centro di idee, relazioni e bellezza diffusa.
Dalla prima all’ultima data, il festival ha costruito un ponte tra mondi e generazioni: romanzi, saggi, musica, giornalismo, fumetto, cucina, impegno civile. Hanno attraversato il palco autori come Dario Brunori e Maurizio de Giovanni – insigniti del Premio Foiano Book Festival 2025 –, il giornalista e reporter Saverio Tommasi e il fondatore di Libera Don Luigi Ciotti – premiati con il “Giglio d’Oro” – scrittori, fumettisti, musicisti, protagonisti della contemporaneità e della memoria. Ogni incontro è stato un’occasione di confronto, scoperta, emozione.
Il risultato migliora non solo le aspettative ma anche il concetto stesso di festival.
Come sottolinea il sindaco Jacopo Franci: «I numeri parlano chiaro: decine di autori, migliaia di spettatori, centinaia di bambini coinvolti nelle attività dedicate, decine di eventi esauriti e un impatto reale, culturale ed economico per la città e per tutto il territorio.
Non solo stiamo sfiorando il record di presenze, ma abbiamo anche ottenuto un alto gradimento da parte del pubblico e degli autori, che più volte ci hanno elogiato per l’accoglienza e l’organizzazione.
Dietro questo risultato non c’è solo partecipazione, ma un grande lavoro collettivo: l’impegno di Officine della Cultura, la dedizione della direzione artistica di Luca “Roccia” Baldini e Anna Cherubini, la cura dell’Ufficio Cultura comunale, il sostegno dell’assessorato, dei partner economici e delle istituzioni locali.”
“Il festival, prosegue il Sindaco, ha avuto un’eco che va oltre le sale: come dimostrano le ricerche sul valore dei festival culturali, queste manifestazioni rappresentano leve di sviluppo territoriale, sociale ed economico, capaci di generare ricadute reali per le comunità ospitanti, stimolare turismo culturale e rafforzare l’identità dei luoghi.”
Ma l’esperienza non si chiude qui. Il sindaco Franci annuncia: «Per il 2026 abbiamo grandi ambizioni:
vogliamo trasformare Foiano Book Festival in un marchio stabile, con eventi distribuiti tutto l’anno e con la riapertura del nostro teatro Garibaldi, per dare continuità e forza a un progetto che si è dimostrato vincente e che vogliamo far crescere ancora.»
Con oggi si chiude un’edizione straordinaria, ricca di incontri intensi, riflessioni, musica, passione, ma resta in piedi una comunità:
fatta di lettori, di voci, di stimoli, di desiderio di bellezza. Foiano ha dimostrato che anche un piccolo centro può diventare culla di cultura, speranza e futuro.
Grazie a tutti — autori, pubblico, istituzioni, volontari, partner — e appuntamento al 2026: nuove storie, nuovi dialoghi, nuove porte da varcare, insieme.

