È stata pubblicata la 36ª edizione della ricerca annuale del Sole 24 Ore sulla qualità della vita, e il dato è purtroppo chiaro: Arezzo arretra al 44° posto.
Un risultato che non può essere liquidato come un semplice numero, perché rappresenta il segnale evidente di un declino che da tempo denunciamo e che oggi si manifesta in modo inequivocabile.
Occorre inoltre considerare che il dato riguarda l’intera provincia, dove il Comune di Arezzo costituisce circa un terzo del contesto demografico ed economico.
In un territorio in larga parte amministrato dal centrodestra, la difficoltà a migliorare i servizi e la qualità della vita evidenzia problematiche gestionali più ampie, che si riflettono inevitabilmente anche sul capoluogo.
Il peggioramento della posizione di Arezzo è il riflesso di una serie di criticità irrisolte: dalla gestione dei servizi pubblici alla cura degli spazi urbani, dalla mobilità alla capacità di intercettare investimenti, opportunità e innovazione.
Mentre altre realtà simili alla nostra crescono e si rinnovano, Arezzo appare ferma, senza una direzione chiara, priva di quella visione strategica che dovrebbe guidarne lo sviluppo.
Arezzo possiede un patrimonio culturale straordinario, un tessuto economico vitale e una comunità ricca di energie e competenze.
Ma queste potenzialità, senza una guida capace di valorizzarle, rischiano di restare inespresse.
Il calo registrato oggi non va minimizzato né giustificato: va compreso, interpretato e affrontato con responsabilità.
L’Unione comunale del Partito Democratico di Arezzo chiede che questo dato diventi l’occasione per un cambio di passo, per avviare finalmente un percorso serio e partecipato di rilancio della città.
Arezzo merita di più di una posizione insoddisfacente in classifica: merita una politica che guardi al futuro con coraggio, competenza e visione.
Lorenzo Buscicchi, Unione Comunale del Partito Democratico di Arezzo
