Lo ha detto Raffaele Cantone, Procuratore della Repubblica di Perugia al Forum Risk Management ad Arezzo, a margine dell’incontro “Autonomia e trasparenza nella Governance delle Aziende Sanitarie”, dove ha tenuto una lectio magistralis dal titolo “Indipendenza del management sanitario e conflitti di interesse: la regolamentazione del d.lgs n. 39/2013”.
“Oggi abbiamo strumenti per far emergere i conflitti di interesse rispetto al passato. Io credo che la sanità sia un diritto di tutti noi – ha detto ancora il Dott. Cantone -, nessuno di noi può fare a meno della sanità.
Si può fare a meno di tutto tranne che della sanità e la gestione di questo valore, di questo bene collettivo che viene gestito da persone che non abbiano interessi privati e personali, rappresenta la più grande garanzia per noi.
Se noi sappiamo che il dirigente di un ospedale si occupa solo dell’interesse pubblico, come cittadini non possiamo che essere contenti”.
Il procuratore ha poi ribadito che il conflitto d’interesse è una materia difficile da gestire, in un Paese segnato da un pregiudizio culturale che ha marcato la storia politica.
“Non siamo riusciti a discutere una normativa vera in materia di conflitto di interessi perché tutti abbiamo continuato a pensare al tema Berlusconi.
Quello ha finito per rendere molto più difficile la discussione di un tema che in tutte le democrazie è diventato importante. Certo, adesso un po’ meno, visto quello che sta succedendo negli Stati Uniti”.

