Alzheimer: da Arezzo la richiesta alla Regione di ampliare i posti RSA

Una richiesta alla Regione Toscana per ampliare il numero dei posti letto nelle RSA e per far fronte all’aumento dei casi di Alzheimer.

A muoverla è Antonio Rauti, consigliere con delega al sociale della Casa di Riposo “Fossombroni”, che ha protocollato un documento con proposte in ambito sociale e sanitario che è stato inviato al presidente Eugenio Giani per affrontare concretamente questa emergenza e per migliorare le risposte offerte alle famiglie.

La lettera sintetizza quanto emerso dal convegno “Alzheimer: vietato abbandonare le famiglie” che, organizzato nel mese di settembre nella Sala Rosa del Comune di Arezzo, aveva fatto affidamento sulle esperienze di professionisti sanitari, istituzioni e associazioni per approfondire problematiche e sfide collegate a una patologia sempre più diffusa e impattante anche sul territorio aretino.

Nel 2023, infatti, nella sola provincia erano affette di Alzheimer ben 7.248 persone con più di sessantacinque anni, a cui si aggiungevano 5.802 casi di disturbo cognitivo minore.

Il report firmato dal consigliere Rauti ha evidenziato come l’aumento dei casi non trovi adeguate risposte assistenziali nei territori, soprattutto con riferimento agli anziani non autosufficienti:

le famiglie, infatti, sono spesso costrette a lunghe attese o a ricorrere a strutture fuori provincia con disagi economici, sociali e psicologici.

Tra le criticità rientrano la mancanza di nuove strutture, l’assenza di investimenti mirati nel settore e il limite di posti letto autorizzati nelle RSA che, dal 2005, è bloccato a ottanta unità e che non risponde all’innalzamento dell’età media e alla complessità dei bisogni dei caregiver.

La triplice richiesta di Rauti al presidente Giani è dunque di rivedere la normativa regionale vigente in materia di accreditamento e assegnazione dei posti letto nelle RSA, di autorizzare un incremento del limite massimo da ottanta a cento posti letto per ciascuna RSA con particolare attenzione alle strutture che accolgono pazienti affetti da Alzheimer e demenze, e di promuovere investimenti e bandi dedicati alla realizzazione o all’ampliamento di istituti socio-sanitari per garantire una risposta adeguata e dignitosa alle esigenze dei territori.

«Un intervento concreto della Regione Toscana – commenta Rauti, – può rappresentare un passo fondamentale per tutelare le persone più fragili e sostenere le famiglie che ogni giorno affrontano le difficoltà legate all’assistenza dei loro cari.

Dopo aver trattato il tema dell’Alzheimer sul territorio aretino, a partire dal gennaio 2026 sarò impegnato in una serie di incontri anche nelle vallate per approfondire le specifiche esigenze dei diversi territori e per evidenziare come questa problematica sia diffusa capillarmente.

Confidando nella sensibilità e attenzione del presidente Giani verso i temi sociali, nel frattempo, resterò a disposizione per ogni ulteriore confronto o approfondimento tecnico che possa risultare utile per affrontare l’emergenza Alzheimer con urgenza e con consapevolezza».

© Riproduzione riservata

I più letti