Esperienze didattiche alla scoperta della filiera della castagna tra vicoli e boschi di Raggiolo.
Il borgo casentinese ha accolto circa centosessanta giovani alunni di scuole dell’infanzia e scuole primarie da Arezzo e dal Casentino che, con l’arrivo dell’autunno, sono stati accompagnati in un percorso tra luoghi, antichi mestieri, tradizioni, cultura e sapori collegati a un frutto che è stato a lungo alla base dell’economia e dell’alimentazione locale.
L’iniziativa è stata promossa in sinergia da Comune di Ortignano Raggiolo, Brigata di Raggiolo ed EcoMuseo del Casentino che hanno rinnovato una consolidata collaborazione finalizzata a tramandare alle giovani generazioni la storia, le storie e i valori della “civiltà della castagna”.
I vicoli in pietra di uno dei borghi più belli d’Italia sono stati animati dall’entusiasmo di bambini e bambine delle scuole che sono stati accolti da Tiziana Mucci (assessore di Ortignano Raggiolo) e da Franco Franceschini e Lucia Brocchi della Brigata di Raggiolo, insieme agli stessi abitanti del paese montano tra cui Modesto Giovannuzzi, Luigi Bianchi e Isaldo Pieraccini che hanno condiviso aneddoti e racconti del luogo.
Il progetto didattico ha preso il via con la raccolta delle castagne nella selva che ha coinvolto direttamente i singoli studenti, per fare poi tappa al Seccatoio del Cavallari dove sono state proposte le atmosfere tipiche delle antiche veglie davanti al fuoco e per arrivare al Mulino di Morino dove avveniva la produzione della farina con antiche macine in pietra.
Il cammino nel paese di Raggiolo ha fatto tappa anche alla Stanza del Tempo che conserva cimeli e fotografie in bianco e nero per vivere un salto indietro nei decenni, infine l’esperienza è terminata all’EcoMuseo della Castagna e della Transumanza dove i bambini hanno appreso i cambiamenti del borgo attraverso i secoli tra pannelli illustrativi, strumenti da lavoro e altri reperti storici.
Ad arricchire la visita è stata la presentazione delle specialità gastronomiche locali a base di farina di castagne, chiudendo idealmente il percorso dal bosco al piatto.
«Centosessanta bambini e bambine – commenta Tiziana Mucci, – sono stati guidati in un’esperienza didattica, educativa ed emotiva che ha permesso di scoprire da vicino il legame profondo tra la comunità di Raggiolo e il suo territorio.
Il percorso ha unito conoscenza, memoria e partecipazione, facendo comprendere quanto la castagna non sia solo un frutto ma un simbolo di identità, resilienza e cultura condivisa da tutelare e trasmettere alle nuove generazioni».

