“In merito alla chiusura della Manifattura del Casentino di Soci e alla conseguente fine della produzione del Panno Casentino, l’Amministrazione comunale esprime profonda preoccupazione per il futuro dei dipendenti e per le potenziali ricadute negative sulle aziende di Pratovecchio Stia che, oltre a produrre il tessuto, realizzano e commercializzano capi d’abbigliamento.
Due aziende solide, da sempre parti vitali del tessuto economico del nostro comune, che comunque potrebbero avere ripercussioni negative dalla fine di questa filiera produttiva, a prescindere dalle loro future scelte aziendali e dalla possibilità di tingere e rifinire il tessuto altrove.
È evidente che la chiusura di questa attività non può e non deve passare inosservata e non riguarda solamente l’azienda e le Amministrazioni comunali di Bibbiena e Pratovecchio Stia, ma, dal punto di vista socio-economico, tocca tutto il Casentino.
L’auspicio, pertanto, è che dal tavolo di salvaguardia, convocato dalla Regione Toscana per il 7 novembre, possano emergere proposte serie e concrete, anche a seguito dei numerosi appelli fatti in questi giorni a vari livelli, per garantire i posti di lavoro e salvare quel patrimonio inestimabile di conoscenze e saperi che rappresentano la nostra identità e che devono restare in Casentino. Diversamente sarebbe una sconfitta per l’intero territorio.
Per questo, analogamente ad altre crisi aziendali che abbiamo avuto in Casentino, riterrei necessaria la presenza agli incontri non solo dei rappresentanti di Bibbiena e Pratovecchio Stia, come è stato fino ad oggi, ma anche di tutti gli altri Comuni del Casentino e dei Consiglieri regionali della provincia di Arezzo, visto che in gioco ci sono la salvaguardia di posti di lavoro, dell’immagine e dell’identità di tutta la vallata”.

