Chiarimenti sulla vicenda processuale di Eleonora Budini, il comunicato dei legali

Gli avvocati Sara Bono e Fabio Appiano diffondono una nota per ricostruire in modo preciso la dinamica del sinistro e l’iter processuale

A seguito del forte interesse mediatico e delle numerose ricostruzioni apparse su diversi organi di stampa, i legali della signora Eleonora Budini, avvocati Sara Bono e Fabio Appiano, hanno diffuso un comunicato ufficiale per chiarire i fatti e l’evoluzione processuale della vicenda relativa al sinistro stradale avvenuto ad Arezzo il 2 aprile 2024 in via Lumiere.

Riportiamo di seguito il testo integrale della nota:

Oggetto: vicenda processuale a carico di Eleonora Budini, sinistro stradale del 02/04/2024

Preso atto del notevole interesse mediatico che ha suscitato il processo penale a carico della signora Eleonora Budini, nonché delle numerose quanto gravi imprecisioni che sono state scritte o riferite da alcuni organi di informazione, riteniamo opportuno e doveroso, nella nostra qualità di suoi legali di fiducia, fornire alcuni chiarimenti, sia sulla dinamica del sinistro sia sul successivo iter processuale.

I fatti in questione sono avvenuti la sera del 2 aprile 2024, verso le ore 20, in Via Lumiere ad Arezzo.

La nostra assistita, percorrendo la suddetta strada in direzione Via Morse, alla guida della propria automobile Fiat Punto, investiva un uomo in corrispondenza dell’attraversamento pedonale; non appena resasi conto dell’accaduto, provvedeva immediatamente a chiamare i soccorsi, che accorrevano sul posto dopo pochi minuti dal fatto.

La persona investita veniva trasportata con elisoccorso all’ospedale di Siena, dove rimaneva ricoverata e dove purtroppo decedeva il 16 dicembre 2024 a seguito delle lesioni riportate nell’incidente.

A carico della signora Budini veniva inizialmente instaurato dalla Procura della Repubblica di Arezzo un procedimento penale per lesioni gravissime, ai sensi dell’articolo 590bis comma 1 del codice penale, processo che veniva definito l’8 maggio 2025 con una sentenza di condanna alla pena di sei mesi di reclusione su richiesta delle parti (c.d. patteggiamento); il giudice del Tribunale di Arezzo, Dott. Filippo Ruggiero, aveva pertanto ritenuto congrua la pena finale individuata dai sottoscritti difensori in accordo con il Pubblico Ministero, Dott.ssa Angela Masiello, concedendo la sospensione condizionale.

Al processo si era costituita parte civile la moglie della vittima.

Nel frattempo, a seguito del decesso della persona investita, la Procura di Arezzo aveva iscritto un altro procedimento a carico della nostra assistita, stavolta per omicidio stradale, ai sensi dell’art. 589bis del codice penale.

Anche in questo caso, la difesa della signora Budini riteneva opportuno, in accordo con la propria assistita, presentare richiesta di applicazione pena, individuando con il Pubblico Ministero, Dott.ssa Julia Maggiore, la sanzione finale di un anno di reclusione.

L’accordo delle parti, ai sensi dell’articolo 444 codice di procedura penale, veniva pertanto sottoposto al vaglio del Giudice per l’Udienza Preliminare, Dott. Claudio Lara, il quale all’udienza del 14 ottobre scorso pronunciava sentenza di condanna, ritenendo corretto l’inquadramento giuridico fornito dai difensori e dal Pubblico Ministero e definendo ampie «le motivazioni che giustificano il riconoscimento, in favore dell’odierna imputata, delle attenuanti generiche, quali lo stato di incensuratezza, l’immediata ammissione di responsabilità e il corretto comportamento processuale».

Non solo, il Giudice per l’Udienza Preliminare riteneva di applicare all’imputata la sanzione della sospensione della patente di guida per soli sei mesi – come si legge testualmente nella sentenza – «tenuto conto del fatto che ella, subito dopo l’incidente stradale, si è prodigata per prestare soccorso e non è rimasta indi<erente per quanto accaduto, ragion per cui la sanzione inibitoria può essere contenuta in prossimità del minimo».

Al processo svoltosi dinanzi al GUP non si costituiva parte civile la moglie della vittima, la quale, a quanto riferito dal legale della stessa, era già stata integralmente risarcita in sede civile del danno sofferto.

Fatta chiarezza sulla reale evoluzione storica e processuale della vicenda, nel pieno rispetto del dolore provato dalla famiglia della vittima, riteniamo doveroso sottolineare come anche la signora Eleonora Budini abbia vissuto in modo drammatico l’evento; sin dal giorno dell’accaduto, ha chiesto incessantemente notizie sulla situazione clinica della persona investita, pregandoci di darle aggiornamenti sulle condizioni di salute dell’uomo e di fare da tramite con il legale della famiglia, fino al tragico epilogo del dicembre scorso.

Inutile ribadire come anche per la signora Budini sia stato un periodo difficilissimo, durante il quale, oltre al senso di profonda e inconsolabile tristezza per quanto successo, ha dovuto subire aggressioni verbali e minacce di ogni genere, persino scritte infamanti sull’asfalto davanti a casa, senza contare gli attacchi gratuiti e insensati dispensati sui social, riguardo ai quali in questa sede ci si limita a stendere un velo pietoso.

Il presente comunicato ha il solo scopo di chiarire, una volta per tutte e per amore di verità, la reale portata di quanto accaduto, di riaffermare che la signora Budini si è da subito assunta le sue responsabilità e di riportare la vicenda nei corretti binari, anche dialettici.

Non ha certo lo scopo di fare giustizia, posto che in tal senso hanno già provveduto le Autorità competenti, nel pieno e totale rispetto della Legge e delle norme in materia.

Ringraziamo per l’attenzione prestataci e chiediamo che al presente comunicato stampa sia data la giusta attenzione e divulgazione.

Arezzo, 28/10/2025 – Avv. Sara Bono, Avv. Fabio Appiano

© Riproduzione riservata

I più letti