Dal gioco on line al benessere reale: “Camminar Per Gioco”

Quando il gioco d’azzardo si sposta online, il rapporto con il proprio corpo e con gli altri può diventare fragile.
 
È da questa idea che sabato 20 settembre 2025, al Centro di Aggregazione Sociale di Villa Severi, il SerD di Arezzo, insieme a ACF Arezzo Calcio Femminile e all’Associazione Mirimettoingioco, organizza la VII edizione di “Camminar Per Gioco”.
 
L’iniziativa fa parte del Piano regionale di contrasto al gioco d’azzardo, propone due momenti principali:
  •  ore 9: meditazione guidata “Il corpo nella meditazione, la meditazione nel corpo”
  • ore 10: seminario “Accompagnare il cambiamento tra sport, meditazione e benessere”
Al centro della giornata il tema del rapporto con il corpo nelle sue diverse declinazioni: l’assenza nel gioco on line, la ritrovata unità nella meditazione, il valore educativo e sociale dello sport.
 
Interverranno il dottor Marco Becattini, direttore SerD di Arezzo, il monaco zen Giancarlo Shinkai Carboni, la squadra Primavera 1 dell’ACF Arezzo femminile, un testimone dell’Associazione Mirimettoingioco e il gruppo di cammino Step by Step del SerD.
 
La discussione conclusiva vedrà protagonisti anche gli studenti di due scuole superiori cittadine.
 
“Camminar per Gioco è un’occasione di riflessione per cittadini, scuole e famiglie, promuovendo percorsi alternativi di benessere e socialità – sottolinea il dottor Becattini –.
 
Oggi il gioco d’azzardo è sempre più legato alle piattaforme online, facilmente accessibili da smartphone e tv.
 
Nel 2024 la spesa in Italia ha toccato i 157 miliardi di euro, con oltre il 60% concentrato sul digitale e una forte incidenza tra i giovani tra i 18 e i 34 anni. L’assenza del corpo nel gioco online amplifica i rischi e favorisce isolamento e solitudine.
 
Il lato più critico resta il disturbo da gioco d’azzardo, che riguarda circa 1,5 milioni di italiani e comporta perdita di controllo, conflitti familiari e indebitamento.
 
Sempre più spesso a chiedere aiuto sono giovani, soprattutto maschi, attratti dalle scommesse online.
 
In questo scenario il coinvolgimento della famiglia e la possibilità di riscoprire spazi sani di socializzazione – come sport e attività ricreative – diventano strumenti fondamentali per il cambiamento”.
 
“Siamo orgogliosi che la nostra formazione Primavera possa partecipare a un’iniziativa di così grande valore sociale e culturale – spiega Massimo Anselmi, presidente ACF Arezzo -.
 
Per l’ACF Arezzo il calcio non è soltanto competizione sportiva, ma anche un veicolo educativo e di benessere.
 
Camminar Per Gioco ci permette di trasmettere alle nostre giovani atlete l’importanza di unire sport, consapevolezza e responsabilità sociale, rafforzando il legame con la comunità e con i valori che desideriamo rappresentare”.
 
I dati del fenomeno
I dati epidemiologici confermano come i giovani siano la fascia più a rischio. Il primo approccio con il gioco d’azzardo avviene infatti all’epoca della scuola superiore:
 
i maschi con le scommesse sportive e le femmine con il Gratta&Vinci (Studio Edit 2022). In Toscana il 5,5% degli adolescenti presenta comportamenti problematici (Studio Edit 2022), con un crescente coinvolgimento nel gioco on line, che rappresenta ormai oltre il 60% della spesa nazionale in azzardo.
 
Una tendenza che riflette un profondo mutamento sociale e che pone il disturbo da gioco d’azzardo come questione di salute pubblica.
 
Il lato più problematico di questa crescita è rappresentato dalla dipendenza da gioco d’azzardo (o disturbo da gioco d’azzardo come da manuale diagnostico DSM-5-TR) che rappresenta una vera e propria questione di salute pubblica.
 
Si stima che circa 1,5 milioni di italiani abbiano comportamenti di gioco patologici, anche se solo una piccola minoranza accede ai Servizi di cura.
 
Il Disturbo da gioco d’azzardo è caratterizzato da meccanismi quali illusione della vincita, perdita di controllo e rincorsa delle perdite economiche, veri e propri sintomi di astinenza se la persona prova a smettere, disturbi psicologici e isolamento sociale, rischio suicidario, conflitti familiari, indebitamento e problematiche sociali, ricorso ad atti illeciti per procurarsi il denaro per giocare.
 
Specchio di questo cambiamento nella tipologia dei giochi è il nuovo profilo di giocatore che chiede aiuto ai servizi sociali: sempre più giovani, prevalentemente maschi e con una predilezione per le scommesse on line.
 
Il gioco on line, favorito dall’anonimato e dalle nuove tecnologie basate sull’intelligenza artificiale che permettono una profilazione del giocatore e una personalizzazione dell’offerta di gioco, comporta un impoverimento non solo a livello economico ma soprattutto nella rete di supporto familiare, amicale e sociale.
 
Il coinvolgimento della famiglia fin dalle prime fasi della presa in carico diventa una risorsa importante per avviare il cambiamento della persona, reimparare a gestire il denaro e ritrovare la fiducia.
 
Accanto a questo è importante favorire e accompagnare il giovane giocatore nel recupero di spazi sani di socializzazione e di benessere quali sono quelli offerti per esempio dallo sport o da altre esperienze ricreative.

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