Una domenica di grande successo: “Sport Senza Frontiere”

Una domenica all’insegna dei valori dello sport e della condivisione: questo è stato “Sport Senza Frontiere”, l’evento organizzato dal Festival del Calcio Italiano – Rever, ideato e realizzato dal giornalista e project manager Donato Alfani, con il patrocinio del Comune di Arezzo.

Domenica 14 settembre 2025 tanti protagonisti e altrettante voci rilevanti hanno arricchito l’Auditorium “Aldo Ducci di Arezzo, che ha fatto da cornice alla kermesse.

Ad aprire l’evento, i saluti istituzionali del Delegato Provinciale del CONI, Alberto Melis: «Aldilà del coinvolgimento istituzionale come CONI, oggi c’è anche un mio coinvolgimento emotivo perché questo evento ne anticipa un secondo, che è “Vivere lo Sport – Arezzo Abilia”, che da 17 anni si dedica alla promozione sportiva, con un focus sulla pratica sportiva di persone con disabilità.

Quello di oggi è un evento importante, un momento di riflessione dedicato ad alcune delle realtà dedicate allo sport ed alla inclusione sociale:

lo sport è naturalmente inclusivo, ma oggi qui si racconta come questa inclusione viene messa concretamente in pratica.

Noi cerchiamo di coniugare i valori positivi dello sport, cercando anche di coinvolgere il pubblico nella declinazione e il pubblico viene coinvolto nella declinazione degli effetti benefici.

È importante il sostegno e l’educazione che si dà ai ragazzi: credo che questi siano i progetti da veicolare. Opportunità per tutti per crescere in un ambiente sereno. Abbiamo messo la prima pietra».

A seguire, si uniscono anche i pensieri di Marco Sereni, vice delegato FIGC Arezzo: «Il messaggio che voglio mandare è quello di portare avanti agonismo e passione:

l’aspetto mentale va oltre ogni limite di difficoltà fisica. L’importante è canalizzare le situazioni in maniera corretta».

Il programma, poi, ha dato voce ad altre associazioni importanti. Edoardo Cerofolini e Andrea Cetoloni hanno rappresentato il Circolo Schermistico Italiano.

«In questi anni abbiamo partecipato ai campionati italiani di scherma paralimpica:

tutto nasce nel dopoguerra. Ho visto persino il nostro presidente Mugnaini dare lezioni da non vedente:

quel momento ha innescato in me l’idea che lo sport sia accessibile a tutti. In generale, la scherma si sviluppa soprattutto da seduti», ha detto Cerofolini.

Per conto di Calcio Fair Play Toscana, il protagonista è stato il presidente Francesco Cesari ed il vicepresidente Andrea Vaglini, che hanno parlato a margine della proiezione di immagini relative a “La partita applaudita”, un’iniziativa che ha interessato oltre cento campi della Toscana lo scorso marzo. Si tratta di una partita di calcio in cui, in via del tutto eccezionale, dalle tribune era consentito soltanto applaudire, evitando ogni altra forma di incitamento.

Lo scopo è quello di sensibilizzare i partecipanti a vivere la gara in modo sportivo.

«La competizione», spiega il presidente Cesari, «si può svolgere in maniera eticamente rispettosa. Quella di “Calcio Fair Play Toscana” è un’associazione nata durante il periodo del Covid che promuove progetti sportivi.

Il calcio è uno specchio della società e gli impianti sportivi sono un luogo dove siamo anche educatori e formatori.

Il progetto “La partita applaudita” è nato a Fiesole il 26 dicembre 2023: stiamo lavorando per esportare l’iniziativa anche fuori regione, tra Emilia-Romagna e Umbria».

Infine, la mattinata si è conclusa con le parole di Claudia Del Tongo, direttore provinciale di Arezzo dell’associazione Special Olympics Italia.

«La nostra è un’organizzazione che nasce negli anni ’50 in America in seguito alla vicenda che riguarda Rosemary Kennedy, una ragazza affetta da disabilità intellettiva che fu curata in maniera cruenta e sottoposta a lobotomia.

Lei e la sorella maggiore, Eunice Kennedy Shriver, la fondatrice del movimento globale Special Olympics, sono cresciute facendo sport insieme.

Eunice Kennedy Shriver ha fondato il movimento nel 1968, traendo ispirazione proprio da Rosemary».

Al fianco di Del Tongo, ha parlato l’atleta Alessio Montanaro di All Stars Arezzo, che nel 2024 ha partecipato, in Germania, ad una manifestazione rivolta agli atleti con disabilità, rappresentando la Toscana nella formazione di beach volley del Team Super Boys, in un evento a cui hanno preso parte fino a 1500 atleti diversi.

L’opinione di Donato Alfani, giornalista e project manager che ha organizzato questo evento, è decisamente positiva:

«È stato un grandissimo successo! Una giornata ricca di spunti, emozionante. Giornate come questa devono essere sempre di più, perché la solidarietà, l’impegno sociale, è ciò che davvero unisce. I veri valori dello sport sono racchiusi in queste cose».

Dopo la pausa per il pranzo, l’evento è proseguito nel pomeriggio a partire dalle 16:30.

Il primo a prendere la parola è stato Tommaso Giani, diacono della Chiesa Cattolica, ma anche collaboratore FIGC ed educatore nell’evento «Non solo piedi buoni», organizzato dalla FIGC. Giani ha detto:

«Il nostro è un progetto di valenza sociale organizzato dal settore giovanile e scolastico FIGC Toscana, dove il calcio si intreccia col volontariato.

L’evento si è svolto con la collaborazione del Comitato Ragionale Toscano LND e dell’Associazione Calcio Fair Play Toscana.

Abbiamo coinvolto dieci squadre della categoria Allievi, tra settembre 2024 e maggio 2025: ogni squadra è stata gemellata con una realtà del sociale della sua città o paese.

La conclusione del progetto porta con sé i ricordi delle esperienze di questi mesi.

Un progetto educativo che è solo un punto di partenza rispetto a ciò che potremo realizzare in futuro».

Per Emotional & More, secondo evento del pomeriggio, hanno parlato Carmen De Gironimo, presidente dell’associazione, e Armando Marcucci, referente regione Umbria FIGC.

«Gli atleti sono il vero valore aggiunto» spiega De Girolamo, «perché incarnano il senso autentico dell’inclusione: scendere in campo e vivere lo sport, al di là del risultato. Questo premio non è mio, ma nostro: dell’associazione, della vicepresidente Maria De Caroli e, soprattutto, di questi ragazzi e di chi, come noi, ci mette l’anima prima ancora che il ruolo». Marcucci prosegue:

«È importante saper mettere i ragazzi in campo senza paura delle loro disabilità, perché è solo giocando che si scopre il loro vero valore.

Con questa menzione, rafforziamo il nostro ruolo da protagonisti nelle campagne sociali e culturali che uniscono sport, emozione e inclusione, portando avanti una visione chiara: nello sport come nella vita, si vince o si perde sempre insieme».

A seguire, Ernesto Piomboli e Gianluca Livi hanno parlato, per conto dell’Olmoponte Calcio Santa Firmina:

«Il nostro impegno sociale è fondato sull’inclusione, stando lontani da pregiudizi e paure. La nostra società si vuole aprire anche a bambini con patologie come l’epilessia, mantenendo una totale riservatezza.

I nostri istruttori sanno come intervenire, siamo alla quarta stagione. Una delle nostre squadre è il Calcio Champagne che riunisce giovani e adolescenti che hanno una disabilità, permettendogli di giocare a calcio, che è come una cura miracolosa».

Chiude la kermesse Cristiano Muti, della Lega Nazionale Dilettanti: «L’obiettivo è esclusivamente quello dell’inclusione e della partecipazione:

usare il gioco per accorciare distanze, in tutti i sensi. Perché è proprio il gioco, nel nostro caso il calcio, ciò che abbiamo conosciuto per primi.

La costruzione della nostra personalità e del nostro mondo relazionale, oltre che nell’ambiente familiare, è avvenuta attraverso il gioco.

Il gioco abbatte davvero le distanze di ogni tipo: di genere, presunte razziali, abilità e disabilità.

Quando eravamo più piccoli, ma chi lo fa ancora oggi quando gioca, dall’altra parte vede la persona con cui sta giocando, non vede il colore della pelle, quanti arti ha, se ci sono tutti o meno, se è maschio o femmina.

L’obiettivo è continuare ad aumentare i numeri, perché non è un discorso legato ai numeri, ma è un discorso legato alla partecipazione e, visto che la Lega Nazionale Dilettanti vanta numeri importanti, vanno usati nel miglior modo possibile»

I saluti finali sono arrivati per voce di Mirko Marinelli, vice delegato CIP, e Federico Scapecchi, assessore allo sport di Arezzo. Marinelli:

«Porto i saluti anche del presidente regionale del CIP. In quanto comitato paralimpico, quello di cui abbiamo discusso oggi è il nostro pane quotidiano, così come anche il discorso di uno sport senza frontiere.

Spero che ci saranno ancora tanti eventi».

Scapecchi: «Lo sport è quello che si gioca sui campi e nelle palestre, ma è anche quello che si gioca con il cuore, perché molte delle storie raccontate oggi, evidenziano proprio questa cosa.

Vivere lo sport con l’evento Arezzo Abilia, organizzato a CONI, CIP e UISP, ci spinge proprio a diffondere tali valori.

Ringrazio per l’invito all’evento di oggi mi scuso se sono arrivato solo in chiusura ma gli eventi fortunatamente sono tanti»

© Riproduzione riservata

Condividi articolo:

I più letti

ARTICOLI CORRELATI
RELATED