Psicologia Ospedaliera, Silvia Peruzzi è la nuova direttrice

È la dottoressa Silvia Peruzzi la nuova direttrice della UOS Psicologia Ospedaliera – Area provinciale Aretina.

L’Unità operativa diretta dalla dr.ssa Peruzzi fa capo alla struttura complessa di Psicologia – Area provinciale aretina, guidata dalla dottoressa Susanna Giaccherini.

L’incarico è operativo dal 1° settembre e avrà una durata di 5 anni.

Silvia Peruzzi si è laureata nel 2003 in Psicologia all’Università degli Studi Roma La Sapienza.

Specializzata in Psicologia clinica e Psicoterapia ha successivamente approfondito la sua formazione nei settori della psiconcologia, della psicotraumatologia e della psicologia dell’emergenza.

È accreditata come Supervisore EMDR e Psico-Oncologo. Nel corso degli anni ha svolto attività di docenza fra le quali quelle per l’Università degli Studi di Siena nel Corso di laurea in Fisioterapia e nel Master di I livello in Infermieristica dell’area critica e di emergenza.

Inizia la sua carriera come borsista Calcit presso il Dipartimento Oncologico dell’Ospedale San Donato di Arezzo, a cui segue un incarico da specialista ambulatoriale.

Nel 2019, dopo il concorso, entra in Asl Toscana Sud Est con contratto a tempo indeterminato, svolgendo attività di consulenza psicologica e presa in carico di persone ospedalizzate e ambulatoriali, con patologie organiche acute e croniche, oltre che di sostegno a caregiver e familiari impegnati nell’assistenza.

Peruzzi ha ricoperto il ruolo di referente per gli interventi di Psicologia dell’Emergenza in ambito ospedaliero, con attività di supporto psicologico in contesti di crisi, urgenza e post-trauma, a favore di pazienti, familiari e operatori sanitari.

La missione della Psicologia ospedaliera, in linea con gli indirizzi della Asl Toscana Sud Est, è quella di integrare competenze cliniche, organizzative e formative per offrire un approccio completo e multidimensionale alla cura attraverso la promozione di percorsi diagnostici, terapeutici e riabilitativi in ambito ospedaliero, favorire l’umanizzazione delle cure e sostenere pazienti, familiari e personale sanitari accompagnando le equipe multidisciplinari nella gestione delle emergenze, delle cronicità e del lutto.

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