Ceccarelli e De Robertis (PD): “Sanità toscana ai vertici nazionali..”

"Surreale che Veneri attacchi la Regione quando da dieci anni la destra governa Arezzo e da tre l’Italia”  

“Troviamo francamente surreale che il collega Veneri provi ad attribuire alla Regione Toscana responsabilità che non le appartengono, e che anzi spettano a chi governa Arezzo da dieci anni e l’Italia da tre.

Invece di guardare alle proprie responsabilità e a quelle del Governo che sostiene, si tenta ancora una volta di strumentalizzare la sanità per fini politici, senza rispetto per chi ogni giorno lavora negli ospedali e per i cittadini che hanno diritto a verità e soluzioni concrete.”

Così i consiglieri regionali del Partito Democratico Vincenzo Ceccarelli e Lucia De Robertis, replicano alle dichiarazioni del consigliere di Fratelli d’Italia.

“Il San Donato – proseguono – si è trovato a fare i conti con eventi meteorologici straordinari che hanno messo in ginocchio l’intera città.

Non è stato l’ospedale ad allagarsi da solo: sono le strade, i quartieri, le infrastrutture comunali che non hanno retto, per la terza volta in pochi giorni, con evidenti responsabilità di lavori mal progettati o mal eseguiti.

È questo il punto da cui partire: se Arezzo, dopo dieci anni di governo della destra, si allaga tre volte in tre giorni, la domanda dovrebbe essere rivolta alla Giunta Ghinelli e non alla Regione.

Puntare il dito su Firenze per mascherare le inefficienze locali è un’operazione che non rende un buon servizio ai cittadini.”

“In più – aggiungono Ceccarelli e De Robertis – se oggi ci sono delle criticità, è altrettanto vero che la Regione Toscana ha già programmato oltre 200 milioni di euro per la riqualificazione del San Donato.

Siamo certi che quando partiranno i lavori verranno fatti con più serietà di come è stato realizzato il sottopasso del Baldaccio, che oggi è un simbolo delle scelte sbagliate della destra aretina.”

Sulla sanità toscana, i consiglieri dem rivendicano i risultati concreti:

La Toscana è stabilmente ai vertici nazionali per qualità dei servizi, livelli essenziali di assistenza, tempi di risposta, capacità di tenere insieme sanità ospedaliera e medicina territoriale. Non lo diciamo noi, lo certifica Agenas, cioè il Ministero della Sanità guidato dallo stesso Governo che Veneri sostiene. Altro che cambiare modello:

sono le altre Regioni a guardare al modello toscano come riferimento, non il contrario.

In questi anni la destra, al Governo, ha scelto di tagliare i fondi al Servizio sanitario nazionale, di limitare le assunzioni di personale, di lasciare in piedi il definanziamento programmato della sanità pubblica.

Ogni anno si stanziano risorse inferiori ai fabbisogni, spingendo di fatto i cittadini verso il privato. Per questo il Partito Democratico ha presentato in Parlamento una proposta di legge che chiede di garantire almeno il 7,5% del PIL al finanziamento del Servizio sanitario nazionale:

se si vuole difendere davvero la sanità pubblica, è lì che si deve intervenire, non con gli slogan.

In Toscana – concludono Ceccarelli e De Robertis – la Regione fa la sua parte con serietà, approvando un Piano Socio-Sanitario che rafforza l’integrazione con i servizi sociali, che investe sulla prossimità, che valorizza figure come i caregiver, le reti pediatriche e la prevenzione della morte cardiaca improvvisa.

Mentre il Governo taglia e i comuni guidati dalla destra falliscono anche nelle opere di base, la Toscana dimostra con i fatti che la sanità e la sicurezza delle comunità sono e restano una priorità.”

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