Si è conclusa da poco una delle finali più emozionanti nella storia recente di Wimbledon: Jannik Sinner ha conquistato il suo primo titolo sull’erba battendo Carlos Alcaraz con il punteggio di 4-6, 6-4, 6-4, 6-4.
Dopo un avvio difficile, l’altoatesino ha saputo reagire e imporsi con determinazione e solidità, dimostrando di essere ormai un campione a tutti gli effetti.
Primo set – Alcaraz parte forte (6-4)
La partita si era aperta con un primo set dominato dallo spagnolo, che con la sua aggressività e precisione aveva imposto il ritmo e chiuso 6-4. Un passante spettacolare e un gioco molto dinamico avevano fatto pendere l’equilibrio a suo favore.
Secondo set – Sinner reagisce (6-4)
Nel secondo parziale, Sinner aveva risposto con grinta, sfruttando un break precoce e gestendo il servizio con freddezza. Nonostante una breve interruzione per un tappo di champagne sparato dal pubblico, il tennista italiano non si era lasciato distrarre e aveva pareggiato il conto dei set.
Terzo set – Sinner prende il controllo (6-4)
Con una solidità mentale impressionante, Sinner aveva conquistato il terzo set grazie a un break decisivo sul 4-3, portandosi così in vantaggio 2-1 nella sfida.
Quarto set – Sinner chiude i conti (6-4)

Nel quarto e decisivo set, Sinner aveva mantenuto il controllo della partita, spingendo con continuità e riuscendo a strappare il servizio a Alcaraz sul 3-2. Alcaraz conquista il 5-4 e riaprendo la partita che sembrava già finita.
Da lì in poi, il campione italiano non ha più concesso nulla, portandosi sul 40-0, conquistando 3 match point e chiudendo poi, la partita, con un 6-4 finale.
Con questo successo, Jannik Sinner scrive una pagina importante della sua carriera e del tennis italiano, conquistando il prestigioso torneo di Wimbledon per la prima volta.
Una vittoria frutto di talento, tenacia e grande maturità tattica contro uno degli avversari più forti e completi del circuito.
Il pubblico ha potuto assistere a uno spettacolo di alto livello, con scambi intensi, momenti di grande suspense e punti da applausi.