Poppi: “Le ossa del drago”, un mosaico di opera d’arte “partecipata”

La prima opera d’arte “partecipata” in Casentino, ovvero fatta con il coinvolgimento di cittadini e cittadine di tutte le età, si trova in una parete importante dello spazio CURA, il nuovo spazio di comunità nato nei locali del vecchio ospedale di Poppi.

Si tratta de “Le ossa del drago”, un mosaico realizzato con pezzi di stampe solari, una tecnica cianotipica dell’artista Fargo che porta in giro per il mondo questa sua sperimentazione, ovvero stampe trattate attraverso la luce, per realizzare installazioni in spazi pubblici e non solo. 

Per lo spazio CURA e grazie al progetto Stand Up For Africa – Arte Contemporanea per i Diritti Umani, Fargo ha ricomposto un drago, essere mitologico simbolo di forza e coraggio, collegamento tra passato e futuro, che si distende su un’intera parete.

L’idea delle ossa è emersa dallo studio di alcune radiografie rinvenute nell’antico ospedale del Casentino, ma anche dalla sua predilezione per la paleontologia.

L’artista fiorentino Fargo spiega: “Nella mia ricerca ho ripercorso l’immaginario sulle ossa del drago che parte da una ricerca sull’atlante del corpo vertebrato e la mia curiosità per alcuni meccanismi corporei che passano dall’infinitamente grande all’infinitamente piccolo e per l’intelligenza del nostro corpo.

Voglio indagare anche come l’arte può dialogare con altre discipline come l’archeologia, poichè l’arte può immaginare cose che la scienza non può dimostrare, noi le intravediamo, le vediamo prima, le possiamo immaginare.

Un immaginario magico che ho voluto restituire anche per dimostrare che l’arte può essere una cosa semplice alla portata di tutti, ma deve sempre dare messaggi importanti, spesso scomodi”.

La sua sperimentazione dei materiali e delle tecniche, il lavoro sull’osservazione della natura, la pratica pedagogica e relazionale sono alla base di questo percorso che la scorsa settimana ha chiamato a raccolta 50 persone dai 10 agli 80 anni, che hanno partecipato alla collocazione delle tessere del mosaico, ovvero delle stampe salari, per concludere una parte finale del drago.

Pezzo dopo pezzo, membrana dopo membrana, questo drago prende forma sotto gli nostri occhi per diventare lo sguardo sul futuro di questa comunità.

Per lo spazio CURA questo significa diventare una galleria d’arte di eccezione aperta a tutti e oggi la prima galleria con. Un’opera partecipata almeno. In Casentino.

Federico Lorenzoni, Sindaco di Poppi e Presidente dell’Unione dei comuni commenta:

Credo che questo progetto curato dal team CRED/Ecomuseo e da Andrea Rossi, sarà un punto di riferimento per la nostra comunità, oltre che rappresentare un’installazione permanente di rara bellezza e impatto emotivo.

Progetti come questi uniscono nel profondo le persone, le portano a immaginare insieme orizzonti alternativi a crescere e decidere la cifra culturale dello stare insieme, ovvero l’imponente beneficio che tutto questa crea intorno oltre che dentro di noi”.

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