La silloge, il cui titolo rimanda ad una citazione di Plinio il Vecchio -per costui, difatti, le herbae surdae, o erbe silenziose, erano quelle comuni e prive di fama, capaci tuttavia di curare davvero, a discapito delle piante esotiche dei ricchi- รจ stata definita dal curatore di collana, Carlo Ragliani (poeta, critico letterario e studioso) ยซUnโopera di svoltaโ nello stile dellโautrice. Scrive infatti questโultimo nella postfazione:
โSe la poetica di Lucrezia Lombardo si รจ caratterizzata sinora per un intreccio tra riflessione filosofico-esistenziale e la ricerca di un linguaggio capace di esplorare la dimensione dellโinterioritร umanaโฆ
Con Herbae surdae, siamo alla presenza di un locus tanto profondamente indagato dalla poetessa, quanto trasformato nel complesso dellโopera poetica dellโautrice, sia per quanto riguarda lโaspetto formale e stilistico, sia per il gusto fortemente gnomico del dettato.
Non ci sembra infatti un errore lโaffermazione per cui la ricerca dellโaretina si concretizzi nello studio delle sfumature della quotidianitร , non fuggendo anche le tensioni e le contraddizioni dellโessere.
Tuttavia quel piรน ci interessa รจ assicurare il lettore che questโultimo testo ci sembra un momento di svolta nella poetica personale dellโautrice:
infatti, mai la poesia di Lombardo si sottrae alla complessitร del mondo; anzi, la poetessa si impone di affrontarla con una facies lirica che spinge sul versante della sostanza il lettore a riflettere sulla fragilitร dellโesistenza e sullโineluttabilitร della condizione umanaยป.
La raccolta si presenta, dunque, come un punto di svolta nella ricerca letteraria e stilistica dellโautrice aretina, che ha alle spalle la pubblicazione di piรน di venti titoli, che hanno comportato importanti riconoscimenti letterari.
Difatti, il testo procede con liriche brevi, quasi fotografiche e minimali, ma capaci di restituire al lettore un sentire profondo e sconvolgente, come se si trattasse di โpiccole illuminazioniโ.
Il libro รจ stato inoltre pubblicato da Ladolfi, importante editore nel panorama peotico italiano, poichรฉ edita pochissimi titoli allโanno e in quanto, proprio al direttore della casa editrice, Giuliano Ladolfi, si deve lโideazione di una delle maggiori riviste di poesia, Atelier, le cui pagine hanno via via proposto al pubblico i versi delle principali voci poetiche del paese e internazionali.
Il libro, verrร presentato in anteprima ad Arezzo il prossimo 16 febbraio, alle ore 17.30, presso la Libreria Edison Book Store (piazza Risorgimento 31, Arezzo), in occasione dellโinaugurazione della mostra โHerbae Surdaeโ -medesimo titolo della raccolta- di Rachele Maya Lombardo, che espone, per la prima volta, delle texture a cavallo tra il design, la pittura e lโarte tappezziera.
La serata, aperta a tutti, oltre alla presentazione della silloge e alla possibilitร di visitare la mostra, sarร animata da Propizia Capaccioli (narratrice), che intervisterร la pittrice e Lucrezia Lombardo e accompagnerร questโultima in un reading poetico con melodie dal compositore Francesco Lenzi (chitarrista e cantautore).