La nota di Donatella Mattesini e Valentina Vaccari del Partito Democratico di Arezzo:
ยซNel corso del Consiglio Comunale del 29 giugno siamo intervenute sul tema della Consulta dei Giovani. ร necessario che questa Amministrazione si occupi dei giovani, delle loro condizioni di vita, dei loro bisogni. Finora dobbiamo registrare il disinteresse totale: nessun impegno concreto per affrontare lโabbandono scolastico che รจ al 22%, il disagio giovanile (con il numero sempre piรน consistente di reati, di risse, di atti di bullismo, di lavoro precario e sottopagato), e la mancanza di luoghi di aggregazione e svago. Ad Arezzo, come ci dicono la gran parte dei ragazzi, si puรฒ solo consumare, cioรจ mangiare e bere. Per il resto niente di niente…ย
Quindi la Consulta in questo niente dร lโidea di uno specchietto per le allodole. Dare vita ad una consulta puรฒ essere un tentativo di provare a cambiare rotta, ma รจ necessario che si sviluppino attivitร di osservazione sulla condizione giovanile, di comunicazione e di ascolto dei giovani e delle loro organizzazioni.
Sarebbe infatti dovere del Comune assicurare e riconoscere i valori della partecipazione alla vita sociale e dellโeducazione alla democrazia dei giovani.
I giovani sono una risorsa, e la loro partecipazione attiva e concreta contribuisce alla costruzione e crescita di una โcomunitร piรน democratica, solidale e produttivaโ.
Quindi la consulta potrebbe essere uno degli strumenti, ma per esserlo concretamente da parte dellโamministrazione devono essere messi a disposizione mezzi operativi ed impegni economici. Ed invece con lโart. 2-comma 3-lettera b si legge che โla Consulta promuove attivamente, senza oneri per il bilancio comunale, dibattiti, ricerche, incontriโ.
Servono invece risorse specifiche che il Comune deve avere nel proprio bilancio per sostenere le iniziative che la Consulta puรฒ proporre e che il comune puรฒ far proprie.
Questa รจ una impostazione chiusa e arretrata della Consulta e del suo perimetro di lavoro: infatti alla lettera d dellโart. 2 si legge testualmente che: โla Consulta promuove i rapporti con le Consulte ed i Forum presenti nel territorio provinciale, regionale ed in altre Regioniโฆ
Quindi nel solo confine italiano. La Consulta non dovrebbe limitarsi ad operare nel solo territorio nazionale, ma anche europeo ed internazionale.
Insomma i giovani aretini devono avere ben chiaro che, nonostante la loro curiositร , la loro inventiva, il loro desiderio di conoscere e di fare esperienze, ad Arezzo troverannopochissime risposte alle loro esigenze, competenze e capacitร . Solo passeggiate in corso Italia, bere e mangiare e poco altro. Ciรฒ che esiste รจ spesso opera dei soli gruppi organizzati di giovani, che pensano e propongono attivitร .
La Consulta deve, come si legge nel Regolamento, svolgere attivitร di valorizzazione e tutela delle risorse fruibili nel territorio, al fine di creare un rapporto solido e sinergico tra lโassociazionismo giovanile, le scuole, le attivitร sportive, il volontariato, i servizi civici, le attivitร musicali, il mondo del lavoro: in questo caso perรฒ dovrebbe avere locali a disposizione ed avere il sostegno dellโโAmministrazione Comunale per tutte queste attivitร .
Inoltre allโart. 3, quello che riguarda la โcomposizione della Consultaโ si legge che โla consulta sarร composta da rappresentanti di Associazioni, enti, che abbiano almeno un progetto in corsoโ. E chi magari ha progetti nel cassetto a cui non puรฒ dare il via perchรฉ non ha risorse, o perchรฉ non ha locali in cui incontrarsi, ragionare e definire le proprie idee? Perchรฉ il Regolamento si limita a fare la fotografia del presente e non prevede inserimenti anche successivi? Cosรฌ si fa solo la foto del presente e non si promuove e sostiene nuova partecipazione.
Allโart. 3-comma 2, si stabilisce che: โLe Associazioni che intendono far parte della Consulta devono presentare domanda scritta di adesione, sottoscrittaโฆโ.ย
Ma non cโรจ traccia di un tempo di apertura e di chiusura del bando. Quindi il rischio รจ che non sia garantito adeguato tempo e pubblicitร . Questo รจ un bando lampo che rischia di arrivare a pochi.
Allโart. 12– viene stabilito che qualunque deliberazione assunta dalla Consulta non costituisce vincolo per lโAmministrazione. Quantomeno nel caso in cui lโAmministrazione respinga un progetto, deve essere previsto lโobbligo di motivazione del diniego.
Anche solo questo articolo 12 evidenzia che per lโamministrazione la Consulta finisca per essere solamente uno strumento di propaganda.ย
Alcuni mesi fa evidenziammo il caso di una rissa in Piazza Risorgimento. La risposta fu abbastanza disarmante: โlโAmministrazione non รจ una badante e questi sono problemi delle famiglieโ.
Gli adolescenti e i giovani non sono stati fino ad oggi al centro delle attivitร di questa amministrazione, solo poche e isolate iniziative da parte dei singoli Assessorati.
I giovani non sono un brand di cui fregiarsi istituendo la Consulta, i giovani sono oggi la parte piรน fragile della nostra comunitร , diversamente dalle generazioni precedenti che hanno potuto usufruire del cosiddetto ascensore sociale. Oggi lโascensore sociale รจ bloccato ed ai genitori non resta altro che constatare le tante occasioni in meno che ai loro figli vengono messe a disposizione rispetto al passato. I giovani di oggi vivono il dramma del lavoro precario, della difficolta di accedere allโautonomia abitativa, costretti dagli alti affitti a convivere con i genitori anche ben oltre i 30 anni.
Di questa concretezza non troviamo traccia negli obbiettivi della Consulta e tantomeno nellโazione dellโAmministrazione Ghinelliโฆยป