Per quanto riguarda la Tari, si parte sempre dal dato propedeutico rispetto al quale si genera poi lโeffetto domino, ovvero il piano finanziario del ciclo dei rifiuti proposto da Sei Toscana e validato dallโassemblea dellโAto Toscana sud: nel 2023 la previsione per il Comune di Arezzo passa a 20.649.710 euro, circa 450.000 in piรน rispetto al 2022. Questo aumento del 2,26% si riverbera mediamente sulle tariffe 2023 in virtรน del fatto che lโamministrazione comunale lo ha spalmato in maniera uniforme tra utenze domestiche e non domestiche e nellโambito di queste ultime fra le varie categorie che le compongono. Ricordiamo che lโacconto che i cittadini hanno ricevuto in questi giorni a casa, per mail o sullโapp IO e che va versato entro martedรฌ 2 maggio รจ calcolato sulle aliquote 2022, lโodierna delibera produrrร i suoi effetti a dicembre.
Per Luciano Ralli โse abbiamo un evasione Tari pari a unโutenza su cinque, lโaumento della tariffa non puรฒ che incrementare tale fenomeno. Il tema della maggiore efficienza delle aziende deve essere postoโ. Lโassessore Merelli ha ricordato che โil problema della morositร รจ reale e ha un effetto finanziario immediato per il Comune ma anche uno di prospettiva: prima o poi lโinsolvenza diventerร una voce che si riverbererร sui contribuenti con effetti di complicata gestione per le future amministrazioniโ.
Per il sindaco Alessandro Ghinelli occorre partire dallโattuale contratto di servizio โche prevede in capo allโamministrazione comunale il recupero della Tari e porta alla conseguenza di una perdita eventuale che ricade non sul gestore ma sullโente locale. La soluzione passa attraverso lโimplementazione di unโeconomia circolare in cui Aisa impianti assurge a un ruolo di protagonista, grazie a una nuova linea di trattamento dellโorganico in grado di produrre biometano, distribuibile in piรน punti e gratuitamente proprio a quegli utenti in regola con la Tariโ.
Per quanto riguarda lโImu, sono confermate tutte le aliquote vigenti con una sola eccezione che riguarda i fabbricati catastalmente identificati come collegi, convitti, ospizi, seminari, conventi, caserme, orfanotrofi per i quali viene prevista la diminuzione dallโ1,02 allo 0,76% del valore catastale. Imu invariata, per fare alcuni esempi, per le seconde case (1,06%), uffici e studi privati (1,06%), imprese produttive (1,02%), ospedali privati (1,06%), cinema e teatri (0,76%).