di Andrea Giustini
In questo articolo il sito Butac sentenzia che la notizia che AIFA, di fronte al Tar del Lazio, abbia ammesso di non disporre delle certificazioni obbligatorie su sicurezza ed efficacia dei vaccini per la vendita condizionata, sia falsa (โmalinformazioneโ scrivono su unโimmagine). Ma i cacciatori di bufale la smentiscono veramente? In realtร no.ย
Il noto blog compie tutta una serie di errori e finisce per creare e spargere proprio una bufala (anzi, piรน di una). Brevemente Butac:
- riporta male le fonti e fa confusione fra persone;
- cambia in itinere lโoggetto della questione da smentire;
- usa infine un argomento fuori luogo e fuorviante.
Mostriamolo nel dettaglio.ย
Avvertenza: questo articolo non vuole dimostrare che AIFA abbia invece ammesso presso il Tar del Lazio di non disporre di alcuni documenti sui vaccini. Piuttosto che quanto scritto da Butac sia fallace, non considerabile โfact-checkingโ sulla questione. In conclusione si riporterร comunque una ricostruzione della vicenda basata su documenti di natura legale che, se confermata, non lascia ombra di dubbio.
Le bufale di Butac
Butac inizia la sua โdisaminaโ riprendendoย la notizia daย Presskit. Ne riporta il titolo a caratteri cubitali: โAifa ammette di fronte al Tar di non avere le certificazioni di efficacia e sicurezza obbligatorie per la vendita condizionataโ. โFonte dellโarticolo โ dice Butac โsono le parole dellโavvocato Renate Holzeisenโ.
Prima bufala: la fonte della notizia non sono le parole di Renate Holzeisen. Basta infatti aprire lโarticolo di Presskit per constatare che a dire che AIFA abbia ammesso di non avere le certificazioni sia invece lโavvocato Andrea Oddo, intervistato daย Come Don Chisciotte. Holzeisenย non parla nemmeno di AIFA nel testo che Butac cita (non lo si riporta nemmeno perchรฉ inutile).
La fonte reale inoltre รจ un comunicato di Istanza per i Diritti Umaniย (IDU) eย Diritti Umani e Salute (DUS), redatto a seguito dellโudienza del 2 dicembre scorso presso il Tar del Lazio. Sono queste due associazioni, assieme ai propri legali, ad aver fatto richiesta ad AIFA, tramite istanza di accesso agli atti, dei documenti: Relazioni Intermedie e PSUR. E ad aver successivamente fatto ricorso.
Dopo di chรฉ maicolengel butacย sentenzia: โI documenti che vengono richiesti sono sempre gli stessi, trovate gli articoli linkati qui in fondoโ โย dando a intendere che Butac avrebbe giร da tempo chiuso il caso. โNon รจ vero che non esistonoโ.
Seconda bufala: nessuno, nรฉ Oddo nรฉ Holzeisen, ha detto che i documenti “non esistonoโ. Semmai, come si legge su Presskit, che AIFA ed altre Istituzioni (come vedremo in conclusione), non dispongono di queste certificazioni o non ne hanno concesso la visione. E’ qui che Butac, per disattenzione o malafede, cambia quindi l’oggetto della questione: da se AIFA abbia davvero ammesso di non avere certi documenti in tribunale a se certi documenti “esistono” da qualche parte.
Dunque ha giร fallito nel suo intento di smentita: qualsiasi cosa riportata da questo momento รจ fuori luogo e inutile, poichรฉ non piรน relazionata con le presunte dichiarazioni di AIFA in sede processuale.
Butac continua: “(i documenti) sono pubblicati con regolaritร e si trovano tuttiย nella pagina di EMA“.ย Li trovate suddivisi per tipo di vaccino: Comirnaty, Vaxzevria, Spikevax, Jcovden, Nuvaxovid, COVID-19 Vaccine Valneva. Ma vengono rilasciati aggiornamenti cumulativi su tutti i tipi di vaccino, lโultimo del 10 novembre ad esempio, sul vaccino su cui fa domanda lโavvocato Holzeisenย (Comirnaty) [โฆ]โ.
Terza bufala: i documenti di aggiornamento sui vaccini indicati da Butac sono degli EPAR (European Public Assessment Reports). Quelli invece richiesti da ISU, DUS e dai relativi legali erano, come giร scritto, Relazioni Intermedie e PSUR. Gli PSUR (Periodic Safety Update Reports) sono specifici documenti diย farmacovigilanzaย atti a fornire una valutazione del rapporto beneficio-rischio di un dato farmaco immesso nel commercio.ย Sessantotto pagine diย guide lines, ne specificano tutto: dal formato alle informazioni che deve contenere. Quelli indicati dal blog quindi non sono i documenti che AIFA avrebbe ammesso in tribunale di non avere.
Cosรฌ facendo i “cacciatori di bufale” hanno dimostrato di non aver nemmeno compreso a quali documenti di preciso si riferisse la notizia da smentire, e indicandone altri hanno fuorviato centinaia di lettori. Inutile poi dire che EMA non รจ AIFA e che qualsiasi cosa sia presente nel sito della prima nulla ha a che fare con quanto eventualmente dichiarato dalla seconda al Tar del Lazio.
Conclusione: l’articolo di Butac รจ fallace e non smentisce la notizia che AIFA, di fronte al Tar del Lazio, abbia ammesso di non disporre delle certificazioni obbligatorie su sicurezza ed efficacia dei vaccini per la vendita condizionata. Lโunico modo per smentire ciรฒ sarebbe stato controllare gli atti processuali dellโudienza, verificando se lโIstituzione avesse risposto diversamente da come riferiscono IDU, DUS e legali: non รจ quello che il blog ha fatto.
Ricostruzione dei legali di IDU e DUS
Sin dal 21 novembre 2021, IDU e DUS hanno condotto indagini per verificare se le 4 case produttrici dei vaccini avessero consegnato alle istituzioni, sia italiane che europee, tutta la documentazione obbligatoria e a norma di legge per lโautorizzazione alla vendita dei vaccini. Ben prima dell’udienza del 2 dicembre al Tar, le due associazioni avevano chiesto non solo ad AIFA, ma anche aย Ministero della Saluteย edย EMA, tramite istanza di accesso agli atti, le due tipologie precise di documento giร citate: Relazioni Intermedie e PSUR.
Secondo quanto ricostruito dai legali Enzo Iapichino,ย Antonio Petrongolo,ย Andrea Oddo,ย Stefano Galeaniย eย Aldo Minghelliย (Galeani e Minghelli sono Consiglieri dellโOrdine degli Avvocati di Roma), nessuna delle tre Istituzioni ha fornito la documentazione richiesta.
In particolare AIFA, tramite il Direttore Generaleย Nicola Magrini:
- ha risposto di non possedere la documentazione richiesta in quanto tali dati avrebbero โnatura riservataโ essendo di โproprietร esclusiva delle aziende produttriciโ,
- per reperire leย Relazioni intermedieย ha invitato quindi a rivolgersi ad EMA;
- per consultare gliย PSURย ha indicato agli istanti un link di collegamento del sito della stessa EMA, il quale portava ad una pagina non piรน esistente.
Mentre EMA ha negato lโaccesso agli atti (senza perรฒ specificare se sia in possesso o menoย della documentazione richiesta) perchรฉ:
- la divulgazione dei documenti richiesti pregiudicherebbe gravemente il processo decisionale;
- i documenti richiesti rientrerebbero fra le โeccezioniโ previste dal regolamento e dalla politica e dallโAgenzia, e pertanto non possono essere divulgati (fra queste vi sono lโOrdine pubblico e le questioni militari);
- lโAgenzia non avrebbe individuato nessun interesse pubblico prevalente che giustifichi la divulgazione dei documenti richiesti e che prevalga sulla tutela dellโinteresse sopra individuato.
Ciรฒ ha spinto le associazioni ad unaย querelaย contro Ministero della Salute, Comitato Tecnico Scientifico e Istituto Superiore di Sanitร , per i reati di: omissione dโatti dโufficio, abuso dโatti dโufficio, omicidio colposo, lesioni personali, falsitร ideologica, procurato allarme, falso in atto pubblico, con tra lโaltro richiesta di sequestro di tutti i lotti di vaccino. Inoltre le associazioni hanno fattoย ricorso al Tar del Lazio contro AIFA, quello appunto dellโudienza del 2 dicembre scorso, dove AIFA avrebbe messo agli atti di non avere le certificazioni richieste.
Stando alla ricostruzione dei legali quindi, AIFA aveva messo nero su bianco di non disporre di Relazioni Intermedie e PSUR ben prima dellโudienza del 2 dicembre.