Rochelle Walensky: “il problema delle miocarditi potrebbe essere ricondotto a un danno della vaccinazione”

di Stefano Pezzola

In milioni hanno visto la mela cadere, ma Newton è stato quello che si è chiesto perché“.
Senza nulla togliere allo studio presentato dal dr. Leonardo Bolognese in riferimento alla “non rilevanza della miocardite da vaccino“, ritengo opportuno fornire ai lettori ulteriori informazioni reperite sulla stampa internazionale.
Dunque, i Centri Statunitensi per il controllo e la prevenzione delle malattie (CDC) hanno affermato che non vi era alcuna associazione nota tra infiammazione cardiaca e vaccini COVID-19 fino al mese di ottobre 2021.
I funzionari del CDC hanno rilasciato l’affermazione di cui sopra – che pare non alla realtà – in risposta ad una richiesta del Freedom of Information Act che richiedeva dati e informazioni sull’analisi del rischio di miocardite post-vaccinazione e pericardite, due forme di infiammazione cardiaca.
Entrambi hanno iniziato a essere rilevati a tassi più alti del previsto dopo la vaccinazione COVID-19 nella primavera del 2021.
Il team si è concentrato sullo studio dei dati del Vaccine Adverse Event Reporting System (VAERS), un sistema di sorveglianza passiva co-gestito dal CDC e dalla Food and Drug Administration degli Stati Uniti.
L’intervallo di date per la ricerca era dal 2 aprile 2021 al 2 ottobre 2021.
Le segnalazioni di infiammazione cardiaca dopo la vaccinazione COVID-19 sono state rese pubbliche per la prima volta nell’aprile 2021 dall’esercito statunitense, che ha rilevato il problema insieme alle autorità israeliane ben prima del CDC.

Mentre la dottoressa Rochelle Walensky, direttrice del CDC, affermava che l’agenzia aveva cercato dati sulla sicurezza non trovandone nessuno, a fine giugno 2021 i ricercatori del CDC dichiaravano che i dati disponibili “suggerivano un’associazione con l’immunizzazione” modificando la versione nell’agosto 2021 dichiarando che “il problema può essere ricondotto come un danno della vaccinazione“.
L’affermazione che il collegamento tra miocarditi e pericarditi e vaccinazioni Covid-19 non era noto è acclaratamente falsa” ricorda Barbara Loe Fisher, co-fondatrice e presidente del National Vaccine Information Center.
O la mano destra non sapeva cosa stava facendo la mano sinistra al CDC, o i funzionari sanitari federali hanno diffuso disinformazione su ciò che sapevano sulla miocardite dopo i vaccini mRNA COVID” ha aggiunto.

Il senatore Ron Johnson ha affermato che la risposta FOIA “solleva ancora più domande sull’onestà, la trasparenza e l’uso, o la mancanza, di sistemi di sorveglianza e di sicurezza, come VAERS, per rilevare eventi avversi da vaccino COVID-19“.
L’agenzia adesso invece sta riconoscendo che già nel giugno 2021, i dati iniziavano ad indicare un legame tra i vaccini mRNA COVID-19 e l’infiammazione cardiaca, delineando un quadro preoccupante presentato in due relazioni presentati ai comitati consultivi governativi sui vaccini.
Ulteriori dati si sono accumulati nei mesi successivi, portando alla fine alla conclusione che un’associazione causale esisteva davvero. Tuttavia, una tale conclusione ha richiesto tempo per accumulare e analizzare i dati” ha detto la portavoce.

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