di Stefano Pezzola
“LโItalia sta marcendo in un benessere che รจ egoismo, stupiditร , incultura, pettegolezzo, moralismo, coazione, conformismo: prestarsi in qualche modo a contribuire a questa marcescenza รจ, ora, il fascismo.
Essere laici, liberali, non significa nulla, quando manca quella forza morale che riesca a vincere la tentazione di essere partecipi a un mondo che apparentemente funziona, con le sue leggi allettanti e crudeli.
Non occorre essere forti per affrontare il fascismo nelle sue forme pazzesche e ridicole:
occorre essere fortissimi per affrontare il fascismo come normalitร , come codificazione, direi allegra, mondana, socialmente eletta, del fondo brutalmente egoista di una societร “.
Pier Paolo Pasolini con queste parole il 6 settembre 1962 si riferiva allโItalia del suo tempo, allโorizzonte nazionale che vedeva davanti a sรฉ.
Ma valgono ancora oggi.
Conformismo, perbenismo, ipocrisia, servilismo a buon mercato, clientelismo, arrivismo, menzogna e tanto altro, dominano oggi come non mai il nostro Paese.

Ed รจ una colpa grave non appartenere ad un potentato, piccolo o grande che sia, reale o anche solo apparente.
Siamo cosรฌ servi nellโanimo da costruirci un padrone anche quando non cโรจ.
Pierpaolo Pasolini (Bologna, 5 marzo 1922 โ Roma, 2 novembre 1975).